Reja riscrive la storia: entra e decide Kozak. Applausi per Ledesma e Mauri

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FIRENZE – Se la Lazio alla prima giornata era andata giù di fioretto, alla seconda aveva preso la sciabola. E alla terza ha impugnato la scimitarra, facendo saltare (forse) Sinisa Mihajlovic dalla panchina viola. Il tecnico che, un giorno l’ha promesso, l’allenerà. La Lazio torna a vincere a Firenze in campionato dopo 4 anni e si aggiudica la doppia sfida con le formazioni dell’Appennino dopo aver battuto il Bologna. Lo fa grazie all’intuizione del suo tecnico che toglie Rocchi ed inserisce Kozak. Mauri ancora una volta è decisivo, così come Ledesma che torna al gol dopo oltre un anno e mezzo.

LE FORMAZIONI – Nella Fiorentina torna Vargas dal primo minuto dopo la squalifica. La formazione è quella annunciata alla vigilia con le assenze pesanti di D’Agostino, Jovetic e Mutu. La Lazio si presenta con il terzo modulo in tre gare. Rispetto alla gara contro il Bologna fuori Zarate e Brocchi, dentro Bresciano e Matuzalem. Foggia “si accomoda” in tribuna.

LA PARTITA – Nella prima frazione di gara la Fiorentina amministra il gioco per almeno metà del tempo, senza mai riuscire ad impensierire davvero la retroguardia laziale (unico vero spunto è quello di Montolivo che al 12’ spara alto da buona posizione). I viola sono subito aggressivi specie sui palleggiatori della Lazio, ed è così che sia Mauri che Hernanes si trovano più di una volta accerchiati da tre giocatori avversari. Al 5’ l’atmosfera si fa subito velenosa per un anticipo di testa di Dias su Cerci. La folla vede fallo, l’arbitro invece concede la rimessa laterale alla Lazio. Da lì, non c’è bisogno di essere un matematico per fare 1+1 e capire che presto Damato concederà un’occasione favorevole alla Fiorentina. Al 19’ una lieve trattenuta di Ledesma in area su Cerci (bravo a girarsi e a cadere) viene punita con il penalty dal fischietto di Barletta: Liajic (19 anni tra dieci giorni) trasforma con freddezza e spiazza Muslera. Il ciuffo evidentemente non gli dà fastidio, come invece pensava il suo allenatore. Da quel momento in poi la gara si spacca ed è la Lazio ad avere le occasioni da gol più ghiotte: due volte con Bresciano che spara alto in entrambe le circostanze, una volta con Rocchi (gran tiro in coordinazione da fuori area) ed una con Mauri (pallonetto involontario salvato quasi sulla linea da De Silvestri). Il meritato pareggio arriva al 32’ con Ledesma (compleanno in arrivo anche per lui) su assist proprio di Mauri (il 2° consecutivo) che va sul fondo e mette in mezzo. L’argentino arriva in corsa e trasforma con deviazione di Pasqual. Poi si dirige verso il settore dei tifosi laziali mimando il gesto dell’aquila. Sul finire del tempo, Radu cade nella trappola di Cerci: cede al nervosismo e si fa ammonire.

Mihajlovic capisce l’andazzo evidentemente perché preferisce togliere l’ex romanista per inserire il laziale Marchionni. L’effetto non è quello di abbassare i toni, visti i contrasti a cui si assiste ogni tanto. Entra Brocchi e si va a piazzare a destra, con Mauri che invece si sposta a sinistra. Le squadre si studiano ad inizio ripresa, e prima di assistere ad un’occasione da gol bisogna aspettare 12 minuti: capita sulla testa di Biava (che aveva segnato il primo gol in carriera proprio ai viola). La Fiorentina allora si sveglia dal torpore e va al tiro da fuori con Liajic e Vargas (che per la verità stravince il duello con Lichtsteiner sulla fascia di competenza). Reja decide che è tempo di cambiare e va contro la storia, Tommaso Rocchi, a caccia del suo 95° sigillo. Va contro la storia perché toglie il veterano Rocchi, quinto marcatore della storia della Lazio e mette dentro Kozak, alla sua quinta presenza in Serie A. Sembra un azzardo eccessivo e invece è la mossa che decide la gara. Il ragazzone ceco si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e realizza come un vero falco dell’area di rigore, alla Inzaghi, tanto per restare in tema di veterani. L’azione parte dal goniometro di Ledesma che lancia Mauri dall’altra parte del campo; il centrocampista brianzolo aggira De Silvestri e serve Hernanes in area; il brasiliano aggancia di sinistro e tira di destro; sulla respinta di Frey è lesto ad avventarsi Kozak, al primo gol in Serie A. Che sia il primo di una lunga serie. Il gol del vantaggio della Lazio ha l’effetto di svegliare la Fiorentina, che decide di portarsi più spesso in avanti. Babacar e Gilardino si avvicinano pericolosamente alla meta. La Lazio si chiude e Reja chiede a Kozak di torreggiare anche a centrocampo. Quando esce Mauri, la fascia di capitano passa di braccio per la terza volta (da Rocchi a Mauri a Ledesma). Qualche colpo proibito nel finale.

LA LAZIO – Prima vittoria in trasferta della Lazio in questo campionato, e che vittoria. Torna a vincere a Firenze dove non le riusciva da quattro stagioni. Lo fa con carattere, in rimonta, contro una squadra che sulla carta doveva essere anche più affamata. I biancazzurri peraltro non trovavano la via della rete al Franchi in campionato da ben 4 anni (ultimo gol di Rocchi che aveva trovato il gol anche in Coppa due anni fa e pure lo scorso gennaio) e ne sono arrivati addirittura due in un colpo. Grande gara per Ledesma e Mauri. Entrambe le reti nascono grazie ai palloni che mette in mezzo il centrocampista brianzolo. Non è un caso che la Lazio sia la squadra che ha effettuato più cross su azione in campionato.

LA FIORENTINA – Seconda sconfitta consecutiva per la Viola (e stavolta l’arbitro non c’entra più di tanto) che adesso vede davvero nerissimo. La vittoria manca da quasi sei mesi. Liajic porta in vantaggio i suoi su calcio di rigore. Realizza con freddezza nonostante il ciuffo non gradito da Sinisa. Nel primo tempo sembra già aver compiuto i fatidici 19 anni, nella ripresa invece torna quello che perde le ore al computer e mangia cioccolata. Pedate in arrivo? La Fiesole nel finale ironizza (Sinisa prendili a pedate; resteremo in Serie A), ma la delusione è davvero troppo cocente per contenere i fischi.

[Federico Farcomeni – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]