Reja ritrova Muslera e continua a studiare il rombo anti-Roma: più Rocchi che Zàrate…

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FORMELLO – Silenzio, parla il derby. Ventiquattrore dopo la scarica elettrica dei 5 mila accorsi per motivare la Lazio, nel quartier generale biancoceleste è tornata la quiete. Ma solo apparente.

TESTA E CUORE – Meno due giorni all’evento più atteso, la marcia di avvicinamento è frenetica, va oltre l’assenza di cori del giorno dopo, traspare sul viso sorridente ma tirato dei calciatori. Quello di capitan Rocchi giovedì nel corso della conferenza stampa era carico di significati sottaciuti. La risposta piccata ma elegante a Totti è stato l’unico vero slancio di adrenalina manifestata volutamente. Il resto è rimasto racchiuso in quello sguardo emozionato, in quel tono della voce a stento controllato, che ha tradito una trance agonistica serpeggiante.

La stracittadina è così, si fa sentire nella pancia, ma si vince con la testa: “Dobbiamo concentrarsi senza cedere alle pressioni, con la consapevolezza che avrà la meglio chi la interpreterà meglio”, ha spiegato il bomber veneto. Determinazione, cattiveria agonistica ma soprattutto la “razionalità per saper gestire le contingenze della partita”. Più facile dirlo che farlo. Lo sa bene il fine psicologo Reja che, oltre a studiare accorgimenti tattici, per tutta la settimana ha lavorato sulla testa dei suoi ragazzi. “Il derby non è una partita come le altre”, ma come le altre nove fin qui disputate va giocata. Attenzione massima nella fase difensiva, divieto di concedere spazi alla velocità di Vucinic e compagni e quel pizzico di spregiudicatezza in fase offensiva. Il tecnico goriziano vuole un blocco unico, votato al sacrificio (“sciabola, non fioretto”) e spigliato nelle ripartenze, che allo stesso tempo sia capace di imbrigliare le individualità altrui, senza limitare le proprie.

ROMBO E SCONTRI DIRETTI A CENTROCAMPO – Da qui l’idea di una Lazio speculare ai dirimpettai cittadini. Anche questa mattina Ranieri ha provato il francese Menez alle spalle di Borriello e Vucinic, disponendo la squadra con il 4-3-1-2. Evidentemente Reja l’aveva immaginato già da inizio settimana, quando ha rispolverato il medesimo assetto tattico. L’intenzione è quella di schierarsi a specchio con la Roma, far valere il migliore stato di forma dei biancocelesti, creando duelli diretti nella zona mediana del campo. Ledesma alle costole di Menez, il dinamismo di Brocchi su Simplicio, gli inserimenti di Mauri a contenere quelli Perrotta, la qualità di Hernanes contro la sostanza di De Rossi. L’ha pensata così la gara Reja, sia mercoledì, quando ha effettuato mezz’ora di esercitazioni difensive, sia nel test amichevole di giovedì, quando ha ribadito il tema tattico. Idem ieri. Nonostante sia andata in scena una seduta più blanda rispetto a quelle precedenti, c’è stato tempo e modo per alcune esercitazioni tattiche, che di fatto hanno ribadito il concetto, che verrà ripreso per l’ultima volta oggi, quando le carte saranno definitivamente svelate nella consueta rifinitura della vigilia.

L’ALTERNATIVA TATTICA E DUELLO ROCCHI-ZARATE – Resta ancora in piedi la soluzione 4-2-3-1, con Mauro Zàrate impiegato ancora una volta nel doppio ruolo di attaccante esterno e laterale di centrocampo e Mauri più largo rispetto alla posizione di mezz’ala. Preferendo l’argentino a Rocchi, Reja avrebbe il vantaggio di poter cambiare modulo in corso d’opera in caso di necessità. Zàrate ha dimostrato di poter fare indifferentemente sia il trequartista esterno, che la seconda punta. Con il capitano in campo, invece, il “rombo” e le due punte pure sarebbero obbligate. E’ ancora tutto aperto, anche se negli occhi restano vivi gli allenamenti di mercoledì e di ieri, in cui al fianco dell’intoccabile Floccari si è mosso (in posizione più centrale rispetto al calabrese) l’attaccante veneto. Ieri, invece, Reja è tornato a mescolare le carte, facendosi quasi “beffa” dei più curiosi. Questa volta in coppia con Floccari si è mosso Libor Kozak, con i due protagonisti del ballottaggio, Rocchi e Zàrate appunto, uno al fianco dell’altro. Pretattica, difficile infatti pensare che il tecnico decida di fare a meno del numero 22. Più facile puntare sul testa a testa tra il capitano ed il numero 10. Oggi se ne saprà di più, ma il sentore è che stia scoccando l’ora di Rocchi.

MUSLERA MANTIENE LA PROMESSA – Rocchi scalpita, non è da meno Fernando Muslera: “Tranquilli, ci sarò”, ha ribadito anche nelle ultime ore l’estremo difensore biancoceleste. Non ci sono dubbi, sarà di parola. L’ulteriore conferma è arrivata questo pomeriggio, quando, dopo tre giorni di assenza e cure fisioterapiche, è tornato a lavorare regolarmente sul terreno di gioco in compagnia del vice Berni e del preparatore dei portieri Adalberto Grigioni. “E’ stato solo un forte affaticamento muscolare”, l’ipotesi di lesione è stata scongiurata già due giorni fa. Ora sembra praticamente svanito anche il fastidio. Arriverà alla sfida con Vucinic e compagni con due soli allenamenti sulle gambe, ma basteranno. Reja può tirare un sospiro di sollievo.

DIFESA – Anche perché deve già fare a meno dello squalificato Biava. Non ci sono dubbi, al posto dell’ex genoano scenderà in campo Stendardo, alla prima presenza dal primo minuto in campionato. Farà coppia con Dias, sarà utile per contrastare le qualità aeree di Borriello, ma dovrà fare le veci di Biava anche in fase di anticipo, quando gli attaccanti giallorossi chiederanno palloni spalle alla porta. Confermati anche gli esterni difensivi: Lichtsteiner e Radu. Dovrebbe essere escluso dall’elenco dei titolari il giovane Cavanda, che sabato pomeriggio sarà impegnato con la Primavera di Bollini. In panchina ci sarà Garrido. La ripresa degli allenamenti è prevista oggi alle ore 15:00. Alle 12,30 andrà in scena la conferenza stampa di Reja.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]