FORMELLO – In difesa il vuoto alle spalle di Radu, in attacco uomini contati: Reja si consola con una ritrovata abbondanza a centrocampo. “Il mese della verità” fitto di impegni ravvicinati è corso via senza quello che Reja considera l’unico vero titolare aggiunto del suo organico. Contro il Chievo, Francelino Matuzalem è tornato in pianta stabile a contendere il posto a Brocchi e a Ledesma. Sarebbe stato fondamentale averlo a disposizione a gennaio, ma l’infortunio al ginocchio rimediato con il Genoa ha rovinato i piani di Reja, costretto a far girare la giostra sempre con le stesse forze. Meglio tardi che mai, il “Professore” è tornato e nel frattempo è cresciuto anche il rendimento di Gonzalez e Bresciano, che negli ultimi turni hanno sfruttato l’involuzione di Mauri. Almeno a metà campo, per il goriziano sono tornati i problemi di scelta che ad inizio stagione fecero le fortune biancocelesti. Nelle prime 10 gare, la Lazio degli “undici titolari più Matuzalem” ha collezionato 7 vittorie e 1 pareggio, 22 punti ed un pieno di inattese ambizioni da vertice. Era il periodo in cui gli impegni infrasettimanali scarseggiavano e la concorrenza era ancora alle prese con un lento rodaggio, che ha permesso alla Lazio di fissarsi stabilmente ai primi posti. Che la seconda parte del torneo abbia poi preso una piega diversa è ormai assodato e certificato dalle cifre: nelle successive 14 gare sono arrivate 4 sconfitte e 5 vittorie (con 5 pareggi).
RIPRESA PER POCHI INTIMI – Un bottino magro, condizionato anche dagli infortuni che di volta in volta hanno depotenziato il potenziale ed il ventaglio della soluzioni. Sempre più sovente Reja è stato costretto a lavorare a ranghi ridotti, come è avvenuto anche nel corso della ripresa odierna, quando tra nazionali (Lichtsteiner, Hernanes, Kozak, Mauri) e infortunati (Diakitè, Del Nero e Rocchi. Floccari a parte), ai quali ieri si è aggiunto l’influenzato Stendardo, il gruppo di coloro che è sceso in campo, dopo una lunga riunione tecnica di inizio settimana (circa 30’), era ridotto a 14 uomini, portieri compresi e Primavera esclusi. Se per la trasferta di Brescia, Reja avrà l’imbarazzo della scelta nel settore nevralgico del campo (bisognerà capire anche in che condizione torneranno giovedì Hernanes e Mauri, entrambi in predicato di scendere in campo dal primo minuto con Brasile e Italia), diversa è la situazione negli altri due reparti, dove tengono banco in particolare le condizioni di Radu e Floccari.
RADU CI PROVERA’, SCALONI UNICA SOLUZIONE ALTERNATIVA – Il romeno e l’attaccante sono gli unici del gruppo degli infortunati a nutrire flebili speranze di recupero in vista di domenica. Ci proveranno, ma la loro presenza è tutt’altro che scontata. Il difensore, alle prese con una forte contusione alla rotula del ginocchio, sarà costretto a sottoporsi ad un protocollo specifico di cure quanto meno fino alla giornata di giovedì, quando (dopo un ulteriore controllo) proverà a tornare a lavorare blandamente anche sul terreno di gioco. L’infortunio non è grave, ma per essere assorbito completamente potrebbe avere bisogno di gran parte della settimana.
Trattandosi di un danno di tipo traumatico, dipenderà molto dalla capacità soggettiva dell’atleta di smaltire il guaio e di sopportare il dolore. In precedenza, soprattutto dopo l’operazione in artroscopia di dicembre, lo stesso Radu ha dato ampie garanzie sotto questo aspetto: mai come questa volta il dubbio potrà essere sciolto solo a pochissimi giorni dal match. Reja aspetta e spera, anche perché a sua disposizione oltre alla carta Scaloni non ha molte alternative a sua disposizione. Garrido, non ancora uscito dal tunnel della tendinopatia, continua ad alternare un lavoro in campo con dei trattamenti in infermeria, mentre Diakitè, schierato sulla sinistra nell’ultimo impegno del 2010 con l’Udinese, ne avrà per un altro mese (lesione muscolare). Non resta che ribadire la fiducia a Scaloni che, pur muovendosi in modo diligente, a sinistra è un adattato: “Non è il mio ruolo, ma sono contento di aiutare la squadra”, ha spiegato lo stesso Lionel domenica sera. Per lui la trasferta in terra lombarda potrebbe significare la quarta presenza nelle ultime sei uscite. Per il resto, a meno di contrattempi di natura fisica (anche Lichtsteiner tornerà giovedì), la difesa sarà quella titolare.
FLOCCARI (ANCORA DIFFERENZIATO) SPERA, ROCCHI NO – In attacco, le certezze (di disponibilità) restano sempre le stesse, Kozak, Zàrate e Sculli. Tre uomini per due posti, a meno che non arrivino gradite risposte sul fronte Floccari, che anche ieri si è limitato ad effettuare un lavoro differenziato in compagnia del preparatore Bianchini. Dallo stop al ginocchio, rimediato contro la Fiorentina, sono trascorsi solo 8 giorni, al cospetto di una prognosi che a caldo aveva ipotizzato un massimo di due settimane di riposo forzato. Con il Brescia si scenderà in campo tra 5 giorni: siamo al limite, più facile prevedere il rientro del numero 20 per la settimana prossima con il Bari, anche se dallo staff sanitario capitolino trapela un cauto ottimismo sulla possibilità di mettere il calciatore a disposizione di Reja già per domenica.
Nel tardo pomeriggio odierno, Floccari sarà nuovamente controllato dal Dott. Stefano Lovati, mentre quasta mattina alle 9,00 sarà sottoposto ad una risonanza magnetica di controllo che svelerà le reali chance di recupero breve. Se l’esito sarà negativo, la punta di Reja proverà ad alzare i ritmi degli allenamenti, ma alla fine, l’ipotesi più probabile è che si scelga la via della precauzione. Nessuna speranza di recupero, invece, può essere cullata da Rocchi. Il ritorno del capitano oscillerà tra Bari e Cagliari.
[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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