Torre del Grifo (Mascalucia – CT) Ha da poco prolungato il contratto col Catania fino al 2013, firma che ha suggellato il progressivo reintegro nell’undici titolare, nuovamente coi galloni di “intoccabile”. Adrian Ricchiuti, classe ’78, è il senatore dello spogliatoio rossazzurro, l’elemento con maggior esperienza, da due anni sull’orlo della cessione, a Gennaio, da due anni pedina determinante per il raggiungimento dell’obiettivo, passato indenne il mercato invernale. Ai microfoni della stampa, il giorno della vigila di Udinese – Catania, a parlare è proprio lui:
“Ad Udine ci aspetta una grande squadra, che i media esaltano solo per i due terminali offensivi, che segnano sempre quindi attraggono le luci della ribalta, ma noi sappiamo bene esser temibile soprattutto come collettivo.
“Riuscendo a vincere ad Udine credo che all’80% potremmo dirci salvi. Certo non sarà facile, le agenzie di scommessa ci danno per spacciati, e non solo loro, ma se l’esperienza mi ha insegnato qualcosa è che il pallone è tondo, ed il calcio spesso riserva sorprese. Arrivare ad un appuntamento così importante, proprio contro una squadra competitiva come l’Udinese, ci stimola oltremodo.
“Per far bene sarà indispensabile mostrare, fin dal primo minuto, la giusta cattiveria, e soprattutto non aspettarli. Quando il Mister parla di partita lunga penso che si riferisca proprio a questo, vale a dire fare la nostra partita, senza farci schiacciare, senza rinunciare a giocare ed esser bravi e pazienti nel cogliere il momento giusto per colpirli.
“A prescindere dal modulo ad una o due punte, la differenza saremo chiamati a farla noi centrocampisti, sforzandoci in ogni modo di dar palloni giocabili agli attaccanti, in area di rigore. In una partita come quella che si prospetta al Friuli sarà difficile badare alle diffide. Giochiamo, se capiterà ad un diffidato di prendere un giallo pazienza, saprà lui come sappiamo tutti noi, che al suo posto, nel derby, giocherà qualcuno comunque all’altezza.
“Sfatiamo questa diceria dei campi pesanti che limitano i giocatori tecnici. Non dico per gli altri, ma io ho giocato 7 anni a Rimini, dove il campo era più fango che erba quando pioveva, e pioveva spesso.
“Per un giocatore di 33 anni, il prolungamento per altre due stagioni in serie A è il massimo a cui si possa ambire. Non posso che ringraziare di cuore il Catania.
[Giuseppe Puglisi – Fonte: www.mondocatania.com]
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