“Vorrei dare di più a questa squadra, ma devo ritrovare la condizione fisica ideale. Quando sto bene credo di poter fare la differenza. So di avere la fiducia del mister e vorrei, quanto prima, poterla ricambiare”. Parola di Emanuel Rivas, talentuoso centrocampista argentino protagonista, in negativo, della sfortunata gara contro la Lazio di domenica scorsa.
Il numero sette biancorosso soffre spesso di problemi muscolari che ne limitano le presenze in campo e, di conseguenza, le prestazioni. Tutto ciò, però, non lo ha mai abbattuto. Il calcio è la passasione della sua vita, e giocare in Italia è sempre stato il suo sogno. Lo si evince chiaramente dall’intervista riportata dal sito ufficiale della società di via Torrebella, nella quale l’argentino parla un po di tutto, dalla famiglia al calcio giocato.
Come le è nata la passione per il calcio? Avevo 4 anni quando i miei genitori hanno cominciato a farmi giocare a pallone, spinti dalla storia di mia nonno. Lui ha fatto il calciatore vincendo anche il campionato di serie A con l’Independiente nel 1948. Ho seguito le sue orme trovandomi a giocare prima in Argentina (Independiente) poi in Cile e di seguito in Europa.
Immaginavi che un giorno ti saresti trovato a giocare in Italia? Era un mio sogno. Allora vedevo Gullit in Italia quando stava nella Sampdoria e pensavo che anch’io, un giorno, avrei potuto esordire nel vostro campionato. Dopo essere stato in Grecia mi è stata data la possibilità di venire all’Arezzo. Ho accettato la sfida nonostante sapessi di trovare un calcio più tattico, diverso dal precedente.
Staccarti dalla famiglia ti è pesato? All’inizio si. Pensavo di tornare presto nel mio Paese. Ora mi rendo conto che la vita ti riserva delle sorprese. Chissà magari vivrò da una parte o magari tornerò in Argentina. Li ho lasciato mio padre, mia madre e mia sorella Belen.
Belen? Si. Non quella famosa.
Sono mai venuti a trovarti? Mio padre e mia sorella l’anno scorso. Mia madre mai e spero lo faccia presto.
C’è una cosa che hai portato con te che ha un significato particolare? Sembrerà strano ma penso al ‘mate’.
Il mate? Spiegaci. E’ un recipiente realizzato con una zucca, oppure in legno, oppure in metallo, che viene usato per preparare un infuso (tipo the’) con erba Mate, pianta originaria del Sud America. Tradizionalmente questa infusione si beve calda e in compagnia.
Torniamo al campionato. I tifosi aspettano di rivedere Rivas in campo? Anch’io lo aspetto (sorride). Non voglio fare promesse ma dico che quando riprenderò a giocare con continuità non smetterò più.
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]