Dalla polvere all’altare in meno di una settimana, questo il destino di Robinho che martedì a Palermo ha sbagliato in modo sciagurato il gol che avrebbe potuto lanciare il Milan verso la finale di Coppa Italia, ma che nella partita della festa scudetto, giocata e vinta 4-1 contro il Cagliari ha segnato una bella doppietta, dimostrandosi finalmente implacabile davanti alla porta e raggiungendo i compagni Ibra e Pato a quota quattordici gol in classifica cannonieri.
Forse molti avrebbero preferito invertire le situazioni, ovvero che Robinho segnasse a Palermo quando contava per provare ad aggiungere un altro trofeo in questa già splendida stagione e sbagliasse in una partita che, in fondo, era solo una gradevole parentesi agonistica all’interno di una lunga e coinvolgente festa, ma ormai in questa stagione ci siamo abituati ai clamorosi errori del brasiliano sotto porta e per questo stupisce che contro il Cagliari sia stato insolitamente cinico e infallibile.
Qualcuno in modo molto maligno ha sottolineato che forse le abbondanti libagioni di questa settimana di festa dopo la conquista dello scudetto gli hanno fatto bene e hanno raddrizzato la sua mira troppo spesso sbilenca ma, battute a parte, Robinho è stato uno dei segreti di questo Milan campione d’Italia, perchè ha dato un grosso contributo in molti modi: ha corso a perdifiato per tutta la stagione, ha fornito assist, ha dato una mano a centrocampo e anche in difesa, è stato un trottolino instancabile e per questo va perdonato se qualche volta è arrivato davanti alla porta con la vista annebbiata dalla fatica e senza molta lucidità, anche se ha segnato comunque molto (gol anche decisivi come quello di Brescia) e viene spontaneo pensare che se avesse realizzato solo la metà dei tanti gol sbagliati in modo clamoroso, ora sarebbe capocannoniere indiscusso della serie A con una cifra di gol da record imbattibile per chiunque altro. Era arrivato a fine agosto con la scomoda etichetta di giocatore talentuoso ma poco propenso alla fatica a al sacrificio (un clone di Ronaldinho tanto per intenderci), invece ha sorpreso tutti per il suo impegno, la sua volontà e la sua abnegazione e non solo per la simpatia e la voglia di divertirsi e di ballare (magari dopo un gol), cosa che, comunque, non guasta e serve a far gruppo e tenere alto il morale; insomma un ottimo acquisto e per questo è giusto nominarlo top, non solo di questa settimana ma di tutta la stagione, insieme a molti suoi compagni.
…TUTTI PROMOSSI! – Nella settimana in cui si festeggia il 18° scudetto, sarebbe troppo perverso, oltre che inutile, cercare un flop in una partita che aveva poco da dire dal punto di vista agonistico e allora ne approfitto per dedicare queste righe all’intera rosa del Milan campione d’Italia, perchè, come ha detto Allegri, questo è lo scudetto di tutti, dei campioni che hanno giocato sempre o quasi, ma anche di chi ha dato il suo contributo raramente ma in modo decisivo: penso ai giovani Merkel o Strasser (decisivo un girone fa nella trasferta di Cagliari), penso ai veterani Jankulovski e Oddo (due assist decisivi nella trasferta di Napoli) che hanno giocato pochissimo ma lo hanno fatto in modo positivo e questo è solo qualche nome, visto che la rosa rossonera è stata allargata a gennaio per colpa dei tanti infortuni, ha raggiunto la quota di 31 elementi e tutti sono stati importanti, anche con pochi minuti di presenza o addirittura senza mai mettere piede in campo. Una citazione particolare va, ovviamente, a Pippo Inzaghi che è riuscito nell’impresa di tornare in campo prima della fine della stagione dopo un gravissimo infortunio: si parlava di carriera finita, si diceva che lo avremmo rivisto solo nella prossima stagione, invece ancora una volta SuperPippo ha voluto stupire tutti e a metà maggio ha potuto partecipare da protagonista alla festa scudetto, giocando lo spezzone finale della partita contro il Cagliari.
I tifosi rossoneri gli hanno tributato un’autentica ovazione, un’accoglienza da brividi e ciò gli avrà sicuramente fatto piacere, perchè il legame fra Pippo e il popolo rossonero è fortissimo e intenso e per questo chiunque avesse intenzione di scioglierlo prima della fine della carriera del giocatore sarebbe da flop eterno. Il Milan ha il diritto e il dovere di rinnovare e integrare la rosa in vista di nuovi traguardi da raggiungere, ma un posticino per Inzaghi deve sempre esserci, perchè alla fine trova sempre il modo di essere decisivo e poi c’è quel primato di gol in Europa da riconquistare e strappare nuovamente a Raul. Il Milan e Inzaghi hanno nuovi obiettivi nel mirino e devono centrarli insieme; questo vale anche per tutti (o quasi) gli altri giocatori di una rosa che in questa stagione ci ha regalato una grandissima soddisfazione: i campioni dell’Italia siamo noi, lo abbiamo cantato per ore, per giorni e non vorremmo mai smettere e se ora siamo all’apice della felicità dobbiamo dire un immenso grazie ad Allegri e ai suoi ragazzi, tutti insieme e nessuno escluso e per questo stavolta ci sono solo top e nessun flop!
[Davide Bin – Fonte: www.ilveromilanista.it]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy