Quattro partite in dieci giorni. Quattro gare in cui la Roma si giocherà il tutto per tutto per capire come è andata questa stagione. Per capire se è stato un buon campionato oppure no. Perché, ad oggi, ancora non si è riusciti a dare un’identità chiara a questa squadra. E come tutte le prove che si rispettino le avversarie che gli 11 di Luis Enrique si troveranno davanti devono dimostrare qualcosa. Domenica si inizia con la Juventus, gara che porta dietro di sé qualche strascico di rivalsa, dopo la brutta eliminazione ai quarti di finale della Coppa Italia.
La Juventus dei miracoli, ancora imbattuta in questo campionato, sta lottando per mantenere il primo posto in classifica, ma dovrà fare i conti, a differenza dello scorso 24 gennaio, anche con De Rossi e Osvaldo, assenti nella gara dei quarti. Infatti i giallorossi affronteranno la Juve con tutta la formazione al completo e con tutti i diffidati che se avessero giocato contro la Fiorentina sarebbero potuti incorrere in qualche squalifica. Poi mercoledì ci sarà il recupero della gara contro i viola e, a seguire, Napoli e Chievo.
Oltre al calcio giocato un commento a parte va fatto per la grave tragedia che ha toccato il giovane Piermario Morosini. Il centrocampista 25enne del Livorno, scomparso sabato pomeriggio allo Stadio Adriatico, ha colpito gli animi di tutti gli italiani. Davanti alla giovinezza la morte ha sempre un sapore più acre. Si avverte un’ingiustizia di fondo alla quale è difficile dare una spiegazione. La forza d’animo e la volontà di un ragazzo che accasciato a terra continua a cercare con gli occhi il pallone rimarrà un’immagine difficile da dimenticare. Simbolo di un calcio che ricorda qualcosa di trasparente, di giusto, di onesto. A quel ragazzo è andato il tributo del Bayer, del Real, del Barcellona, – le squadre più forti d’Europa – che hanno deciso di dedicargli un minuto di silenzio. Sicuri che da lassù un sorriso gli è scappato.
[Marco Pomarici – Fonte: www.vocegiallorossa.it]