Roma: 90 minuti di umiliazione

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Era il 22 aprile di quest’anno quando la Roma di Luis Enrique si fece stritolare allo Juventus Stadium, uscendo sconfitta con il risultato di 4-0. Allora i bianconeri realizzarono 3 gol nella prima mezzora, dimostrandosi assoluti padroni del campo. In seguito è cambiato l’allenatore, sono cambiati diversi giocatori ma anche oggi i giallorossi sono stati surclassati da una Juve troppo forte. Qui non si parla di vincere o perdere ma di personalità, di approccio alla gara e la Roma ha sbagliato tutto, ma proprio tutto, piegandosi di fronte alle avanzate dei bianconeri. Puntare il dito contro i singoli sarebbe fuorviante: i capitolini sono scesi in campo molli, sconfitti già al calcio di inizio. Lunghissima sul campo, la Roma si è fatta infilare in tutti i modi possibili e immaginabili.

Gli attaccanti inizialmente non hanno coperto, i centrocampisti non hanno fatto pressione sui portatori di palla avversari e i difensori si sono così trovati davanti ad uno tzunami bianconero, senza poter opporre la benché minima resistenza. Novanta minuti di umiliazione, con i giallorossi incapaci di reagire, ad eccezione di pochi (Florenzi, tra gli ultimi a mollare). Positivo l’ingresso in campo di Destro, che prima sfiora il gol e poi si procura il rigore realizzato da Osvaldo. Chiusura su Ivan Piris. Messo fuori contro la Samp, anche oggi Zeman gli ha preferito inizialmente Taddei, per poi far entrare addirittura Marquinhos, che non è un esterno di ruolo. Bocciato?

[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]