Roma: alla ricerca del miglior Destro

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Ah, i giovani. Freschi, pieni d’energia, ideali per impostare un progetto a lungo termine. La (nuova) Roma ne sa qualcosa. Ben quattordici elementi della rosa, tra titolari e riserve, sono nati negli anni novanta e dunque hanno meno di 22 anni. Tra essi alcuni nomi illustri, autentici gioielli delle recenti sessioni di mercato. Se Erik Lamela domenica scorsa con l’Atalanta ha offerto dei concreti segnali di risveglio, realizzando anche un gol, Mattia Destro è ancora alla ricerca di sé stesso.

Dopo un buon esordio a San Siro con l’Inter (2 settembre) da esterno d’attacco, l’attaccante ascolano si è un po’ perso. Non convincenti le prove (da centravanti puro, in assenza di Osvaldo) con Bologna, Sampdoria e Atalanta. Ininfluente lo spezzone di gara con la Juventus, a risultato ampiamente compromesso. In città già si brontola e si discute in merito alla bontà della spesa effettuata dal ds Walter Sabatini (11,5 milioni di euro) per strappare il giocatore alla concorrenza. E’ un continuo fiorir di aggettivi: da “mediocre” a “sopravvalutato”, da “scarsone” a “inadeguato al calcio zemaniano”. Molte chiacchiere, solite esagerazioni.

Che Destro non stia facendo bene è un dato di fatto. Cinque presenze complessive in campionato, 367′ disputati, zero gol e rari spunti di qualità. Ma l’età, in questo caso, deve rappresentare un valido termine di paragone. Siamo andati a curiosare tra le statistiche relative ai migliori attaccanti della nostra Serie A. Chi erano, cosa facevano e come rendevano alla stessa età di Mattia? Partiamo proprio da un romanista, Pablo Daniel Osvaldo, classe 1986. Nella stagione 2006-2007, l’italoargentino era protagonista (per modo di dire) nel Lecce, in Serie B, sotto le dipendenze di Zeman: 31 presenze ed 8 gol. Pochini. Gli interisti Diego Milito e Rodrigo Palacio erano dei semplici prospetti in Argentina, il laziale Miroslav Klose sgambettava addirittura nelle serie minori tedesche con la maglia dell’Homburg, nascondendo all’Europa intera le grandi doti realizzative mostrate nel proseguo della sua carriera.

C’è anche chi, ad anni ventuno, frequentava i duri campi della Serie C. Lo juventino Fabio Quagliarella, nel 2004, segnava grappoli di gol nel Chieti; Alessandro Matri, anch’egli bianconero, faticava a buttarla dentro nel Prato (2005). Nello stesso anno, il 1998, il futuro campione del mondo Luca Toni viaggiava a cifre deludenti nel Fiorenzuola (2 gol in 26 presenze) mentre Totò Di Natale osservava da lontano il calcio dei grandi (6 reti in 33 partite nell’Iperzola). Fabrizio Miccoli, nel 2000, era considerato un semplice talento “di categoria”: 9 gol in 33 presenze con la maglia della Ternana in Serie B.

Alla stessa età di Destro, in molti già calcavano i prestigiosi campi della A, ma con risultati piuttosto modesti. Mirko Vucinic, nel campionato 2003-2004, era “oscurato” a Lecce dalla stella di Chevanton; Sebastian Giovinco, nel 2008, non riuscì ad evitare la retrocessione dell’Empoli in B; Giampaolo Pazzini, nel 2004-2005, faticava a raggiunger la doppia cifra, diviso tra i colori di Atalanta e Fiorentina. Periodi complicati anche per Marco Borriello e Alberto Gilardino nel 2002-2003. Il primo, diamante del vivaio milanista, arrancava tra le fila dell’Empoli; il secondo, al Parma, si trovava chiuso dal talento cristallino del tandem Mutu-Adriano. E persino colui che oggi è considerato il più forte centravanti della Serie A, Edinson Cavani, a 21 anni era solo un’ipotesi di campione: appena 5 reti in 33 presenze nel Palermo.

Tutto questo per dire cosa? Semplice. Imporsi ad alti livelli è dura, durissima. Quando si è così giovani è fisiologico soffrire, faticare, ricercare e non trovare sé stessi. Col tempo e la fiducia, Mattia Destro non potrà che esplodere, affermandosi come uno dei migliori attaccanti d’Italia. Resta da capire se Roma (intesa anche come piazza) mostrerà calma e pazienza, evitando di bocciarlo in largo anticipo. Il rischio è di affrettare ogni valutazione, e ritrovarsi tra qualche anno con un bel pugno di rimpianti.

Cosa facevano all’età di Destro…

MIRKO VUCINIC: un gol in dodici presenze con il Lecce in Serie A (stagione 2003-2004)
FABIO QUAGLIARELLA: 17 gol in 32 presenze con il Chieti in Serie C1 (stagione 2003-2004)
SEBASTIAN GIOVINCO: 6 gol in 35 presenze con l’Empoli in Serie A (stagione 2007-2008)
ALESSANDRO MATRI: 5 gol in 32 presenze con il Prato in Serie C1 (stagione 2004-2005)
GIAMPAOLO PAZZINI: 6 gol in 26 presenze tra Atalanta e Fiorentina in Serie A (stagione 2004-2005)
DIEGO MILITO: 1 gol in 11 presenze nel Racing Avellaneda (stagione 1999-2000)
RODRIGO PALACIO: 7 gol in 34 presenze nell’Huracan (stagione 2002-2003)
MIROSLAV KLOSE: 1 gol in 18 presenze nell’Homburg (stagione 1998-1999)
EDINSON CAVANI: 5 gol in 33 presenze nel Palermo in Serie A (stagione 2007-2008)
GORAN PANDEV: 1 gol in 20 presenze con l’Ancona in Serie A (stagione 2003-2004)
ALBERTO GILARDINO: 4 gol in 24 presenze nel Parma in Serie A (stagione 2002-2003)
LUCA TONI: 2 gol in 26 presenze nel Fiorenzuola in Serie C2 (stagione 1997-1998)
PABLO DANIEL OSVALDO: 8 gol in 31 presenze nel Lecce in Serie B (stagione 2006-2007)
ANTONIO DI NATALE: 6 gol in 33 presenze nell’Iperzola in Serie C2 (stagione 1997-1998)
FABRIZIO MICCOLI: 9 gol in 33 presenze con la Ternana in Serie B (stagione 1999-2000)
MARCO BORRIELLO: 1 gol in 15 presenze tra Milan e Empoli in Serie A (stagione 2002-2003)

[Alessio Nardo – Fonte: www.forzaroma.info]