Sconfitte che lasciano tutte l’amaro in bocca, perché, come più volte ricordato, tutte queste partite perse si è sempre “rischiato” di vincerle. A dover trovare le cause di questa serie negativa, forse una piccola analisi dovrebbe farla anche l’allenatore della Roma.
Cambiare sempre formazione destabilizza la squadra, si perdono i punti di riferimento, giocano calciatori che non hanno mai provato insieme e si ritrovano, come sabato contro il Milan, a perdere palloni importanti semplicemente perché non si capiscono. Poi, da non sottovalutare, c’è anche il fatto che la rosa dei 29 è impegnata solo sul campionato, non avendo altre competizioni con cui si debba confrontare e questo, ci avevano spiegato, doveva essere paradossalmente un altro punto a nostro vantaggio . Quindi un po’ di malcontento, nonostante quello che affermano i dirigenti, nell’ambiente romano si inizia a respirare. La totale mancanza di una difesa che regga concentrazione e cattiveria per 90 minuti oramai è diventata un problema.
Ogni calcio d’angolo viene affrontato senza un’idea chiara di chi debba fare cosa. Anche le possibilità date ai giovani, preferiti sempre a quelli con un po’ più di anni e di esperienza sulle spalle, forse, alla lunga è un rischio troppo azzardato. Vedere un campione come Boriello, per esempio, con caratteristiche fisiche importanti per qualsiasi squadra, relegato alla panchina continua ad essere una scelta non capita dai più. Comunque il tecnico ha avuto modo di parlare con la squadra, sono stati analizzati gli errori e cercato di capire se i suoi ancora credono al suo progetto. Ma loro, come i tifosi del resto, questa fiducia ancora gliela conferiscono anche se è arrivato il momento di ritrovare qualche risultato che dia morale e porti un po’ più di serenità a tutti i giallorossi.
Questa è stata una settimana importante anche per la presentazione del documentario sulla vita di Agostino Di Bartolomei. Proiettato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma, il lungometraggio “11 metri” è stato un omaggio al grande campione che si è tolto la vita il 30 maggio del 1994, esattamente 10 anni dopo quella amara finale di Coppa dei Campioni.
Sempre nei giorni scorsi è stato festeggiato l’81esimo compleanno del massaggiatore Giorgio Rossi, una storica presenza che accompagna la Roma da più di 40anni.
Infine un augurio particolare ad Antonio Cassano, a lui va un abbraccio e un saluto speciale.
[Marco Pomarici – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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