Roma-Catania 2-2: sfiorato un traguardo storico

255 0

ROMASono oltre 50.000, per salutare Zeman, per divertirsi a guardare la Roma, promessa dal boemo, per spaventare il Catania. Così tanti tifosi, tutti giallorossi, l’Olimpico non li ospitava da tanto, tantissimo tempo. Caldo ed umidità in questa domenica sera di fine Agosto. Nel Catania c’è Marchese, pur senza contratto prolungato, al posto di Capuano. Maran rispetta le promesse della vigilia, il Catania non snatura la sua indole, scende in campo col 4-3-3 e tutti i pezzi pregiati in campo. Bocciato Nico Lopez, Zeman affida a Lamela il terzo posto di attaccante. Il modulo è il medesimo, l’interpretazione diversa.

La Roma cerca di proporre il gioco con animosità, il Catania non appare sorpreso, si chiude e riparte, cedendo poi con difficoltà il terreno conquistato. Al 9° svarione di Bellusci che libera un Osvaldo troppo precipitoso nel cercare la porta con un diagonale, da sinistra a destra, che scivola ben lontano dal palo lungo e da ogni compagno di squadra. Al 12° ammonito Bradley per un fallaccio da dietro su Gomez. Sugli sviluppi della punizione, stilettata di Almiron, rasoterra, dai 30 metri, a fil di palo.

Quando la Roma imposta il Catania resta all’interno della propria metà campo. La manovra offensiva della Roma è parecchio farraginosa, Maran chiede ai suoi di ripartire palla a terra, evitando i lanci lunghi. Al 21° conclusione al volo in area di Barrientos, piena faccia di Castan che resta a terra. Particolarmente sgusciate Gomez che al 22° costringe Burdisso, come prima Bradley, a giocarsi la prima ammonizione. Calcio piazzato al limite dell’area, Lodi la gioca a lato per Almiron, è uno schema, tiro in porta rimpallato dalla selva di uomini in area, la palla arriva a Marchese che da pochi passi attende la mossa di Stekelenburg per spiazzarlo e depositare in rete il pallone del vantaggio rossazzurro, è il 27°.

Al 32° conclusione dalla distanza di Bradley, Andujar blocca in presa bassa in due tempi. Serpeggia il nervosismo tra le fila romaniste, come spesso accade quando i giallorossi si trovano in svantaggio. Totti si accapiglia con Bergessio, Osvaldo ha più che qualcosa da dire a Biagianti. La Roma insiste spesso e solo a sinistra, sfruttando la velocità di Balzaretti e l’acume di Totti. Al 38° Balzaretti reclama un contatto da rigore di Alvarez, De Marco lascia correre ma avrebbe anche potuto ammonire. Al 42° occasione del potenziale ko per il Catania, Bergessio libera Gomez in area, solo, davanti a Stekelenburg, l’argentino non ha la freddezza di alzare il pallone che scaglia addosso al portiere in uscita, vanificando l’azione più pericolosa del primo tempo che termina, dopo 1′ di recupero, col Catania meritatamente in vantaggio.

Nessun cambio nei ventidue che tornano in campo. Primi minuti in apnea per il Catania che subisce la veemente reazione della Roma. Al 2° parata di Andujar su punizione di Pjanic, dall’angolo che ne segue colpo di testa in avvitamento di Osvaldo, palo con Andujar battuto. A seguire colpo di testa di Lamela dentro l’area piccola, disturbato da Bellusci, alto sopra la traversa. Sono gli scricchiolii che portano alla rete del pareggio. Il Catania ha la colpa o la necessità di chiudersi, la Roma si fa sempre più presente fino a quando, al 24°, su pallonetto di De Rossi, Osvaldo non sfodera una mezza rovesciata volante che fredda Andujar, sotto la traversa. Maran intende che qualcosa vada cambiata, fuori Barrientos, in flessione, dentro Castro.

Sarà una mossa importante, proprio il nuovo entrato orchestra una ripartenza sulla sinistra, palla a Lodi che smista a sinistra per l’accorrente Gomez che, a tu per tu con Stekelenburg, stavolta mantiene la freddezza necessaria per spedire in rete sulla diagonale alla sinistra dell’olandese, è il 22°. Il Catania passa nel miglior momento della Roma, è un colpo pesante che Zeman prova a far smaltire a suoi con un doppio cambio. Fuori Pjanic e Lamela, dentro Marquinho e Florenzi (entrambi all’esordio in A). Al 30° Bergessio non ne ha più, Maran inserisce Antenucci. Gioco di cambi che allenta la tensione in campo. La Roma manifesta la stanchezza che il pareggio aveva mascherato, il Catania gioca anche sulle attese frustrate dei giallorossi. Al 39° fuori Totti e Biagianti, dentro Nico Lopez e Sciacca. Fascia da capitano a Marchese. È l’ultimo tentativo di Zeman per cambiare corso alla gara, di Maran per mantenere gli equilibri maturati in campo.

Sono quattro e lunghissimi i minuti di recupero che separano il Catania da un traguardo storico ma al 1° iniziano le emozioni che cambiano le carte in tavola. Nico Lopez, appena entrato, centra la rete del pareggio dopo un sombrero su Lopez. Rivolgimento di fronte e Castro centra la traversa con un pallonetto che aveva beffato Stekelenburg. Ultima occasione per Roma, su calcio da punizione in area con tutti dentro. Ma non cambia più nulla nel tabellino. La Roma prolunga la sua astinenza da vittorie nella prima giornata a sei anni. Zeman continua a non sconfiggere il Catania ed il Catania per il terzo anno consecutivo esce indenne dalla sfida dell’Olimpico contro la Roma, stavolta andando vicinissimo ad un traguardo storico, la vittoria, che ancora manca ma mai più che in questa serata romana sarebbe stata meritata.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]