L’intelligenza del campione sembra aver giovato anche al calciatore tifoso, perché non deve essere facile gestire da grande professionista quello che verosimilmente e sacrosantamente sarà il contratto più importante di una grande carriera e, al tempo stesso, mantenere il feedback con la tifoseria senza incrinarlo né comprometterlo con uscite maldestre o con eccessivo cinismo, come è capitato ad altri grandissimi campioni, transitati anche dalle nostre parti.
Certo, non erano campioni fatti in casa nè avevano speso parole d’amore sulla e per la maglia, però tanto per fare un esempio ce lo ricordiamo tutti con un certo disappunto Marcos Cafu che lamentava di non voler fare la fine di Garrincha (!) prima di andarsene al Milan.
Quindi, in attesa dello scioglimento di ogni riserva in merito, ovviamente confidando in un rinnovo “autentico” e non pro-tempore, possiamo celebrare lo spessore dell’uomo De Rossi, che riesce a non sottacere il suo ragionare da professionista e al tempo stesso a ratificare, senza retorica, il suo legame con una maglia ed un popolo; popolo unico nel panorama calcistico mondiale, quello dei romanisti, quindi ancora più difficile da gestire rispetto a qualsivoglia altra tifoseria. Anche per questo, oltre che per la grandezza del giocatore, non vediamo l’ora che venga ufficializzata la firma e che De Rossi diventi il futuro della Roma: perché nel panorama del calcio attuale un giocatore così intelligente non ha prezzo, in tutti i sensi.
[Paolo Marcacci – Fonte: www.forzaroma.info]
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