Roma, determinante Perrotta: professionalità e tanto lavoro

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Salito alle luci della ribalta nella massima serie con la favola Chievo di Luigi Delneri nel 2001, Simone Perrotta passa alla Roma nel 2004/2005, stagione dei quattro allenatori e della salvezza alla penultima giornata. Ma è nella stagione successiva che il centrocampista classe ’77 trova la sua consacrazione in giallorosso e a livello internazionale, facendosi apprezzare nel ruolo di trequartista atipico cucitogli addosso da Luciano Spalletti.

Grazie alla sua abilità negli inserimenti in zona gol e al suo carattere da guerriero, conquista ben presto sia il popolo giallorosso che Marcello Lippi, divenendo una pedina fondamentale nella spedizione tedesca che porta gli azzurri a conquistare la Coppa del Mondo nel 2006.Tuttavia, l’avanzare dell’età e i molti cambiamenti sul piano del gioco che la Roma ha apportato negli ultimi tre anni (in cui si sono susseguiti in panchina Ranieri, Luis Enrique e Zeman) avevano fatto sì che quell’incantesimo che aveva portato Simone ad essere uno degli intoccabili e indispensabile per la causa romanista si spezzasse, fino a farlo diventare quasi di troppo nella Capitale. Le sporadiche apparizioni sul terreno di gioco testimoniavano come il giocatore nato in Inghilterra fosse sempre più ai margini del progetto romanista, eppure mai una parola o un comportamento fuori posto si annoverano nella sua esperienza romana. Anzi.

Tanta professionalità e tanto lavoro in attesa dell’opportunità giusta per rilanciarsi, opportunità che è arrivata ieri a Siena dove la Roma stentava a decollare, bloccata dal muro eretto dagli uomini di Cosmi. A sorpresa Zeman lo butta nella mischia e Perrotta lo ripaga con il gol che ha segnato la svolta della gara e forse di un intero campionato: un tiro chirurgico nell’angolino basso che all’85’ trafigge Pegolo e regala il vantaggio alla Roma. L’ennesima rivincita di un giocatore dato – forse troppo presto –  per finito e su cui invece il popolo giallorosso ha potuto fare affidamento ancora per una volta. A testimoniare l’affetto che tutti gli addetti ai lavori in casa Roma nutrono per Simone, c’è l’abbraccio con cui tutti – dai suoi compagni allo staff – si sono stretti attorno a lui nell’esultanza per l’importantissimo gol, festeggiato sotto il settore riservato ai tifosi romanisti in trasferta, letteralmente in delirio. Perfino Zeman, solitamente poco portato alle esultanze, si è alzato dalla panchina per applaudirlo. Applausi più che meritati, per chi ha sempre dato tutto, anche quando in molti credevano non avesse più nulla da dare.

[Claudio Lollobrigida – Fonte: www.vocegiallorossa.it]