Anche se la Roma dovesse vincerle tutte da qui alla fine del torneo, non potrà conquistare questo scudetto. Il titolo resta un sogno con la Juventus che non trova ostacoli sul proprio impressionante cammino, mantenendo le 8 lunghezze di vantaggio e una proiezione di oltre 100 punti. Un distacco praticamente impossibile da recuperare nelle ultime 5 giornate. Lo sa bene Rudi Garcia, anche se il tecnico francese non vuole arrendersi, fino alla fine.
Il suo scudetto però lo ha già vinto. Ha restituito credibilità, gioco e orgoglio alla Roma e ai suoi tifosi, tutto quello che era sfumato lo scorso 26 maggio nella finale di Coppa Italia con la Lazio. E poi la qualificazione diretta alla Champions League vale davvero tanto, non solo economicamente. Mancano tre punti per la matematica certezza del secondo posto, da conquistare nelle prossime 5 giornate, seppur non semplicissime, a cominciare dalle prossime due: sabato a Firenze e poi all’Olimpico con il Milan.
Ma la Roma travolgente vista con l’Atalanta non avrà problemi a farlo. Una squadra che offre uno spettacolo costante, sulle ali di quella che diventerà la miglior stagione di sempre, per punti, ora sono 79 a -3 dal record di 82, partite vinte, 24, gol fatti, 68, e subiti solo 19. Ma ancora di più per la capacità, nonostante tutte le polemiche (alimentate dal caso Destro), di mostrare sul campo sempre la stessa identità, a prescindere dalle assenze, pesanti come sabato sera, con ben 6 titolari fuori.
Esemplare un dato. Sette gare fa, dopo la sconfitta di Napoli ci si chiedeva come la formazione giallorossa avrebbe assorbito il grave infortunio di Strootman, fin lì elemento decisivo. Bene la risposta è stata clamorosa. 7 successi consecutivi, che rendono finora il girone di ritorno addirittura migliore di quello d’andata. 35 punti in 14 partite.
Non è stato sufficiente però per annullare o quanto meno accorciare la distanza dalla Juventus, accumulata in parte nello scontro diretto perso a Torino (dove ballano sei punti), ma, a guardar bene il cammino romanista, nei 4 pareggi messi in fila dopo lo storico record di 10 vittorie a inizio campionato. Contro Torino, Sassuolo, Cagliari e la stessa Atalanta. 8 punti lasciati per strada, un po’ per sfortuna, un po’ per stanchezza, un po’ per qualche dubbia decisione arbitrale e un po’ perché, in quella fase, sono mancati contemporaneamente gli unici due giocatori veramente insostituibili. Capitan Totti e Gervinho, in grado da soli di spaccare la partita con una giocata. L’ivoriano rientrò proprio a Bergamo, ma non era ancora al 100% non potendo dare il consueto contributo.
Un peccato perché questa fantastica Roma, che contro l’Atalanta ha confermato la favola di Taddei, ritrovato un super De Rossi e promosso Toloi insieme all’altalenante Ljajic, avrebbe meritato di arrivare alla sfida con la Juventus, in programma alla penultima giornata, ancora con una flebile speranza. Invece è quasi scontato che i bianconeri scenderanno in campo già con il tricolore sul petto e Totti e compagni potranno soltanto prendersi una piccola rivincita, sicuramente con un pizzico di amarezza.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]