Probabilmente a Zeman saranno fischiate le orecchie: nonostante il cambio di modulo, i giallorossi, purtroppo, hanno portato a casa un’altra sconfitta. La prima di Andreazzoli, ex vice di Spalletti, sulla panchina della Roma non ha avuto l’esordio che si sperava. Ottimo il primo tempo della squadra, che si è dimostrata compatta e disciplinata, ma è stata la ripresa che ha lasciato a desiderare: giocatori che non sembravano essere rientrati in campo e che hanno subìto troppo mentalmente il primo svantaggio. Oltre all’allenatore la Roma riparte con un cambio di modulo: una difesa a tre che permette alla squadra di non rischiare e, rispetto all’ultima gara contro il Cagliari, cinque giocatori diversi: Stekelenburg, Castan, Marquinho, De Rossi e Pjanic. Sicuramente sull’esito negativo della trasferta a Genova due sono stati gli episodi che maggiormente hanno pesato: il gol annullato a Lamela e il rigore sbagliato da Osvaldo. Quest’ultimo, sicuramente, il caso che ha suscitato più polemiche. Si sa che sbagliare un rigore lascia sempre molto amaro in bocca, ma sono cose che possono accadere. Il punto però è un altro: l’attaccante ha tolto il pallone al rigorista designato, al giocatore che da vent’anni (solo ai tempi di Capello Totti divideva i tiri con Montella) è il padrone indiscusso del dischetto.
Il Capitano ha ceduto all’insistenza di Osvaldo ma sicuramente la sua scelta è stata dettata dalla volontà di evitare discussioni in campo. Il momento era delicato, la Roma era sotto di un gol e la rete avrebbe permesso di riaprire il match che speravamo si concludesse con un lieto fine. Non solo, ma Francesco Totti avrebbe avuto l’occasione di accorciare a una sola lunghezza la distanza da Nordhal. L’importanza di quel rigore avrebbe dovuto “svegliare” il tecnico Andreazzoli che, prendendo la situazione in mano sarebbe dovuto intervenire per far rispettare le regole. La Roma vanta un organico di livello, ma i troppi errori pesano davvero come macigni che, malinconicamente, la stanno allontanando sempre di più dall’obiettivo europeo. Questo non è possibile: il nuovo allenatore e i ragazzi hanno bisogno di sostegno per uscire da questo momento amaro e disordinato, dove a rimetterci è la Roma e i calorosi tifosi. Conclusione con una nota di demerito su Delio Rossi: avrebbe potuto godersi un pomeriggio di festa, rovinato dall’espulsione di un gesto che non gli ha fatto onore.
[Marco Pomarici – Fonte: www.vocegiallorossa.it]