Roma, il punto: forze, personalità e tante alternative in formazione

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logo-romaUn girone da record. La Roma di Rudi Garcia ha chiuso la prima parte di stagione con un fragoroso poker rifilato all’Olimpico al Genoa, toccando quota 44 punti al termine delle prime 19 giornate di campionato. Un punteggio mai raggiunto nella storia della società giallorossa. Neanche nell’annata eccezionale che portò al terzo scudetto, con la formazione allora allenata da Fabio Capello.

Un record che però, in chiave Champions, non è bastato per staccare pesantemente il terzo posto del Napoli, distante sempre due lunghezze e soprattutto per stare in scia a una Juventus stellare, capace di ottenere ben 52 punti su 57 con una proiezione finale di oltre 100. Davvero troppo anche per questa fantastica Roma che anche nella sfida con i rossoblù, oltre a una difesa bunker (solo 10 reti al passivo), ha mostrato anche tutta la sua forza, reagendo con personalità al bruciante stop nello scontro diretto del 5 gennaio scorso con i bianconeri.

Una Roma che, nonostante le assenze di Castan, De Rossi e Ljaijc, ha chiuso la partita già dopo i primi 45 minuti di gioco, travolgendo il Genoa con i centri di Florenzi, capitan Totti (ora sono 231 in serie A) e Maicon, chiudendo poi il conto nella ripresa con il solito Benatia, inatteso goleador della squadra a quota 5 reti proprio insieme a Florenzi.

Il giovane centrocampista ha aperto le danze con una rete che tutti i calciatori sognano di fare almeno una volta nella propria carriera. Una rovesciata pazzesca che ha lasciato di sasso Perin permettendo ai giallorossi di sbloccare la partita. Non poteva mancare poi il sigillo di Totti, che ha ritrovato la gioia personale davanti a suoi tifosi, avendo segnato finora soltanto lontano dall’Olimpico, e di Maicon, a conclusione di una delle migliori azioni di questa stagione. Una ripartenza esemplare, aperta dal consueto tocco del numero dieci e finalizzata dall’esterno brasiliano, sull’assist di uno scatenato Florenzi. La zuccata di Benatia, a inizio ripresa, ha messo il sigillo a un girone d’andata incredibile di questa Roma, rinata sulle ceneri di due anni disastrosi.

Dopo l’esordio nella vittoria in Coppa Italia con la Sampdoria, che permetterà a Totti e compagni di sfidare nuovamente nei quarti già il prossimo 21 gennaio la Juventus, si è confermato a grandi livelli anche l’ultimo arrivato, Radja Nainggolan, un acquisto che ha ampliato il tasso tecnico del già fortissimo centrocampo romanista. Come se avesse sempre giocato al fianco di un superlativo Strootman, il belga ha eretto un vero muro davanti alla difesa, evidenziando anche ottime capacità di regista. Forse per questo si è vista una Roma che ha cominciato a modificare il suo 4-3-3, in 4-2-3-1, ampliabile, con il ritorno di De Rossi, anche in un 4-3-1-2, spostando Pjanic più vicino alle punte.

Considerando anche l’attacco, con Destro lasciato inizialmente in panchina, sono davvero tante le soluzioni a disposizione di Garcia. Ma come lui stesso ha ribadito in conferenza, il tecnico francese è ben contento, da qui in avanti, di poter dormire un po’ meno la notte prima del match, per dover fare anche scelte dolorose nel mettere in campo l’undici iniziale.

In ogni caso, a guardare quest’ultima giornata, con Juventus, Roma e Napoli a maramaldeggiare su squadre di alta e medio classifica, verrebbe quasi voglia di far giocare un girone di ritorno speciale solo alle prime tre del campionato, al massimo quattro aggiungendo la Fiorentina, unica in grado di fermare proprio i bianconeri. Naturalmente una semplice provocazione, con la speranza che la Juventus possa rallentare, giusto per rendere più appassionante questo torneo…

[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]