Tre indizi fanno una prova. Quando cade la Roma si rialza con grande determinazione. Per la terza volta in stagione la squadra di Garcia, dopo una sconfitta, ha infilato una bella striscia di vittorie. Era successo dopo la prima battuta d’arresto a Torino con la Juventus e allora addirittura furono 6 vittorie di fila tra campionato e coppa Italia, compresa la sfida bis con i bianconeri. Stesso discorso dopo il secondo ko, nella semifinale di ritorno al San Paolo. Allo 0-3 di Napoli i giallorossi avevano risposto superando la Sampdoria all’Olimpico e sbancando Bologna, prima dello sfortunato pari casalingo a reti bianche con l’Inter.
E reduce dalla seconda sconfitta con il Napoli, quella che un paio di settimane fa aveva in parte riaperto il discorso per il secondo posto, la Roma si è subito riscattata con tre bei successi, coincisi con il ritorno in campo di Totti e l’esplosione di Destro, autore di tre reti consecutive, nove in totale, l’ultima quella che ha aperto l’ostico confronto con il Torino.
Dopo i successi con Udinese e Chievo, nel turno infrasettimanale con i granata c’è stato da soffrire, forse troppo. Il gol all’ultimo respiro di Florenzi, dopo lo splendido pareggio di Immobile, è stata una sorta di liberazione al termine di un match dove la squadra di Ventura, sfruttando rapide ripartenze, ha rischiato seriamente il colpaccio.
Ma Garcia, ancora una volta, ha fatto le scelte giuste. Il suo coraggio è stato premiato perché nei venti minuti finali, con gli ingressi di Bastos, Ljajic e Florenzi, ha disegnato una Roma super offensiva, in pratica alla tutto o niente. E nel recupero la splendida rete del nazionale azzurro, al sesto centro nel torneo, ha regalato tre punti fondamentali per consolidare la seconda piazza, che vale l’accesso diretto in Champions.
Il 2-1 sul Torino ha dimostrato ancora una volta la forza di questo gruppo che sta mantenendo ritmi impensabili, con la 20esima vittoria su 29 partite giocate, meglio addirittura dello scudetto 2001. Purtroppo davanti c’è una Juventus (sempre a + 14), che sta battendo ogni record di punti. Ma, nonostante l’infortunio di Strootman e altre assenze importanti (con i granata lo squalificato Benatia), i giallorossi hanno evidenziato sempre la stessa solidità e soprattutto voglia di vincere.
Positivo anche l’esordio di Toloi, sostenuto da un determinatissimo Castan, fondamentale il ritorno di De Rossi che, nel momento più difficile, con un Nainggolan molto stanco, ha garantito equilibrio a centrocampo. Il migliore però è stato sicuramente Maicon, inesauribile fino al novantesimo, meno male che non era al meglio! E se Destro sta cancellando tutte le critiche con una media di un gol a partita, se Gervinho confermandosi decisivo negli assist, forse già dalla trasferta di domenica a Sassuolo si potrà pretendere di più da Pjanic, che sta per rinnovare il contratto, ma non trovando la giusta continuità.
In ogni caso il colpo in extremis è stato il modo migliore per festeggiare l’arrivo del Presidente Pallotta per presentare in pompa magna il progetto del nuovo stadio. Ma guai a distrarsi perché dietro il Napoli non vuole mollare, anche se la settimana prossima nel recupero con il Parma, la Roma potrà forse chiudere definitivamente il discorso.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]