Undici solisti hanno perso contro una squadra ed è giusto così. Oltre alla sconfitta in sé, quello che infastidisce i tifosi è il modo con cui essa è maturata. L’impressione è che la Roma non abbia nemmeno provato a far sua la partita, non abbia nemmeno provato a vincere una gara che, in un colpo solo, avrebbe cancellato un anno di amarezze. Novanta minuti per riabilitare un’intera stagione: l’occasione era ghiotta ma Marchetti ha dovuto faticare ben poco per difendere la porta della Lazio. La Roma non ha mostrato un suo gioco, una sua idea di calcio. Spesso i giocatori si sono trovati sulla trequarti senza avere una chiara idea di come arrivare in porta.
Sono stati frequenti i tiri dalla distanza, proprio perché mancavano le alternative. Dare la colpa ad un singolo sarebbe riduttivo. Destro, per esempio, non è riuscito a tenere alta la squadra ma in questo è più adatto Osvaldo. Lamela ha tenuto troppo palla, sprecando anche un paio di contropiedi interessanti. Totti ha preso tantissimi calci ma anche lui non è riuscito ad illuminare il gioco (quale?) giallorosso. A centrocampo De Rossi e Bradley hanno fatto il possibile, in difesa Balzaretti ha addirittura bloccato Candreva, senza riuscire però a spingere in avanti. Una partita mediocre, al termine di una stagione mediocre. Che nessuno si offenda, almeno oggi.
[Alessandro Carducci –