La sua corsa liberatoria verso la bandierina del calcio d’angolo seguita da una danza gioiosa è diventata una consuetudine. Un rito, come quello che negli anni ’80 caratterizzò l’esultanza del brasiliano dell’Avellino Juary, uno dei primi “creativi” della felicità del gol, al quale i tifosi della Roma non intendono disabituarsi. In questo senso, Mattia Destro, di professione attaccante, sembra aver trovato la ricetta giusta per deliziare l’esigente palato fine della platea giallorossa che, col trascorrere del tempo, comincia ad apprezzarne il talento sopraffino. Il calciatore della Roma, infatti, da circa un mese non conosce ostacoli alla via del gol. Si è sbloccato il 4 novembre scorso contro il Palermo, in un momento difficile della sua carriera, quando l’ex senese, tenuto ai margini della squadra da mister Zeman, sembrava aver perso la fiducia in se stesso. Un gol dal sapore amaro per Destro che, espulso per essersi tolto la maglia, è costretto a guardare il derby, in programma per il turno successivo, dalla tribuna.
Quindici giorni più tardi il riscatto. L’occasione giusta è la trasferta di Pescara in cui un suo gol permette alla Roma di espugnare l’Adriatico e di portare a casa tre punti preziosi per la classifica. Nella sua Siena, invece, l’apoteosi: due sue reti mettono in ginocchio Serse Cosmi mentre tutta la città è ai suoi piedi.
Ma se qualcosa può essere rimproverato a Mattia Destro è l’incapacità di tramutare in rete l’enorme mole di gioco sviluppata dalla squadra. L’ex Primavera nerazzurro, però, ha steccato solamente la gara di sabato scorso con la Fiorentina non concretizzando al meglio le ghiotte occasioni che gli sono capitate dinanzi alla porta.
Ieri, in Coppa Italia, è arrivato il suo quinto sigillo stagionale contro l’Atalanta. Una realizzazione in perfetto stile zemaniano con la verticalizzazione di un sontuoso Pjanic e il taglio perfetto dell’ex calciatore del Siena che di piatto ha trafitto Consigli. Nel corso della gara è piaciuta anche l’intesa con Osvaldo fino a quando l’italoargentino non ha deciso, con un folle gesto, di porre fine alla sua prova lasciando la squadra in inferiorità numerica. I due sembrano avere trovato un buon feeling sia fuori che dentro il rettangolo di gioco come dimostra l’assist servito su un piatto d’argento al numero nove giallorosso in occasione del 2-0. Un segnale importante per mister Zeman che potrebbe aver trovato nei due gli uomini giusti in grado di fare le fortune della Roma negli anni a seguire.
[Alfredo Garofalo – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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