Difficile commentare un derby in cui è successo di tutto: dal diluvio al blackout elettrico, dal gol da distanza siderale di Pjanic al blackout difensivo, dal gancio di De Rossi alla papera di Goicoechea. Mischiate tutto e agitate per bene ma non rimane altro che caos. Eppure con l’iniziale vantaggio di Lamela la partita sembrava essersi messa bene per i giallorossi che, come spesso accade, si sono poi chiusi nella propria metà campo, rinunciando a giocare e a proporre calcio. Oggi come non mai sono stati decisivi gli errori dei singoli: quelli di Marquinhos e Balzaretti sono di gioco ma quelli di Goicoechea e Piris sono autentici regali, che hanno spianato la strada alla Lazio.
De Rossi ha poi compromesso il derby con un gesto folle e istintivo, che regalerà alla città un’altra settimana di tranquillità e serenità. La stessa tranquillità di Pjanic che, appena entrato in campo, ha subito timbrato il cartellino con un gol quasi da centrocampo. Poi qualche parola di troppo, forse verso la panchina (ma lui stesso ha smentito a fine gara), con il bosniaco che ha però troppa qualità per rimanere in panchina.
Tatticamente è di difficile collocazione nello scacchiere di Zeman e lo stesso boemo, a fine gara, ha ammesso di non aver trovato ancora gli equilibri per farlo giocare. Negativa anche la prova di Balzaretti, autore di un sola discesa sulla fascia, mentre Florenzi e Bradley sono stati tra gli ultimi a mollare, correndo tantissimo con l’americano tra i migliori nella parte iniziale dell’incontro. In avanti, da sottolineare il settimo gol in sei gare per Erik Lamela (superato il record di cinque gol consecutivi di Totti) mentre Osvaldo non è riuscito a concretizzare le occasioni avute e ha sulla coscienza il gol mancato all’ultimo minuto.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]