Doni si riprende la porta romanista. Sabato saranno 293, i giorni che Marangon Doni non gioca una gara da titolare. Il suo ultimo match disputato dal 1’ risale al 28 febbraio: Napoli-Roma 2-2. Dopo l’esordio in un derby, per 4 anni è stato l’indiscusso primo portiere della Roma. Nell’ultimo anno dell’era Spalletti il suo rendimento è notevolmente calato, a causa di un brutto infortunio al ginocchio che non lo ha fatto rendere al meglio. Lo scorso anno c’è stata l’esplosione di Julio Sergio, che il mister di Certaldo aveva definito “il miglior terzo portiere del mondo”. Nelle gerarchie di Claudio Ranieri, davanti al numero 32 è finito anche Bogdan Lobont. A Milano però, poiché sono infortunati entrambi, giocherà il 31enne brasiliano.
Il pubblico romanista, nell’ultima gara di campionato contro il Bari, lo ha sonoramente fischiato al suo ingresso in campo, applaudendolo in seguito quando ha salvato una palla diretta in calcio d’angolo, premiando così la buona volontà dell’ex numero 1 del Corinthians. A fine incontro lo stesso Doni ha tenuto a ribadire: “Sono contento di aver tramutato i fischi in applausi. Mi sento sempre il titolare di questa squadra, anche se rispetto le scelte dell’allenatore, ma spero di avere la possibilità di riconquistare sia il tecnico sia i tifosi. Voglio restare a Roma. Per me oggi inizia una nuova carriera”. Da ricordare come pure nella scorsa stagione, nella sfortunata partita a San Siro contro il Milan, fu proprio Doni a difendere i pali della Roma, incassando 2 reti, di cui era assolutamente incolpevole: rigore segnato perfettamente da Ronaldinho e gol molto bello di Pato.
Nella sessione estiva del calcio mercato, la Roma ha cercato di cederlo a diverse società, in particolare inglesi come il West Ham ed il Fulham ma, per qualche motivo, entrambe le trattative sfumarono proprio l’ultimo giorno di mercato. Difficilmente il secondo portiere del Brasile degli ultimi mondiali sarà ceduto a gennaio, poiché come ha rivelato il suo procuratore, Ovidio Colucci, Alexander Doni è un giocatore di prima fascia e sono veramente poche le società in Europa disposte a pagare un ingaggio molto elevato. Molto più praticabile la strada che porterà al divorzio tra la Roma ed il brasiliano a fine campionato, soprattutto se la società di Trigoria desse la lista gratuita al calciatore o se il prezzo del cartellino fosse accessibile.
[Massimo De Caridi – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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