Le parole del giovane olandese della Roma nel corso di una lunga intervista rilasciata ai canali ufficiali del club capitolino.
ROMA – Justin Kluivert, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club capitolino. Queste le sue parole: “Il mio primo ricordo è legato a quando giocavo per l’ASV De Dijk e nella stessa squadra giocavano anche i miei cugini e i miei fratelli. Penso sia la prima cosa che mi ricordo davvero. Ovviamente mi ricordo anche di quando tiravo calci al pallone assieme ai miei fratelli. Mi è sempre piaciuto avere un pallone, ci giocavamo molto. Ovviamente, mio padre era uno dei giocatori a cui mi ispiravo quando ero piccolo e mi ispiro tuttora a lui. Ma ammiravo anche altri giocatori come Cristiano Ronaldo. È un giocatore da prendere ad esempio, così come Lionel Messi, ovviamente”.
Sull’esordio con l’Ajax: “È stato un sogno che diventava realtà. Giocare all’Amsterdam Arena era un sogno che coltivavo sin da bambino. Era l’unica cosa a cui pensavo. E sono riuscito a realizzare quel sogno. Era il mio obiettivo principale e sono contento di averlo raggiunto. È la cosa che sogni ed è il motivo per il quale lavori così duramente. Penso di aver lavorato duramente per dieci anni per raggiungere quell’obiettivo, avevo appena sette anni quando ho iniziato e l’esordio è arrivato a 17 anni”.
Sulla prima stagione alla Roma: “Ho imparato molto. Come ho detto, tutto cambia quando passi dal calcio giovanile a quello professionistico e tutto cambia di nuovo quando arrivi in Serie A. Ho dovuto ambientarmi e le cose non sono andate sempre bene anche perché la squadra ha avuto qualche difficoltà. Penso non ci fossero le condizioni per sperimentare qualcosa di nuovo con i diversi giocatori, ma questo fa parte delle cose che impari. Ma sono ancora giovane e devo passare anche attraverso momenti negativi per raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato. Questo è quello che penso”.
L’impatto con Fonseca: “Penso sia stato molto importante. Pensando allo scorso anno e guardando alla nuova stagione, ho pensato: ‘Ok, questo deve essere il mio anno’. Non posso rimanere in panchina anche in questa stagione, perché non è quello il tipo di giocatore che voglio diventare. Se reagisci in maniera negativa a un momento o a un commento negativo… se non cerchi di fare qualcosa a riguardo, le cose non cambieranno. Ma se provi a cambiare, se pensi ‘Cosa posso fare per cambiare la situazione?’, ci sono più possibilità che tu riesca a cambiare le cose. È quello che cerco di fare sempre”.
Sul rinvio degli Europei: “Speravo di riuscire a partecipare già quest’anno e stavo lavorando duro anche per questo obiettivo oltre che per la Roma e per me stesso. Con il rinvio, avrò più tempo per prepararmi. Avrò un anno in più di esperienza e questo può essermi d’aiuto. Dovrò fare in modo di dare il massimo con la Roma per riuscire a ritagliarmi un ruolo da protagonista anche con l’Olanda e darò il 100% per questo”.
Sulla ripresa degli allenamenti: “Sì mi sembra decisamente strano, ovviamente tutti vogliamo ricominciare il prima possibile. Non mi sembra ci sia molta differenza tra il rischio di correre individualmente in un parco con altra gente intorno a noi e il farlo a Trigoria con i soli compagni di squadra, anzi… Ma non spetta a noi decidere. Vogliamo tornare a giocare il prima possibile ma la decisione non dipende da noi. Attendiamo le scelte e ci faremo trovare pronti”.