Se a Udine c’erano stati campanelli d’allarme, a Firenze i segnali sono stati chiari. Con tutte le attenuanti possibili, la Roma sembra essere finita nel caos. Una confusione che coinvolge squadra, allenatore, società. Tutti colpevoli, principalmente, di aver sottovalutato la situazione. La rivoluzione culturale si sta trasformando in dramma sportivo, per un ambiente che aveva dato fiducia all’ambizioso progetto, ma che ora sta esaurendo la pazienza.
Luis Enrique sembra aver perso il controllo, a prescindere dall’espulsione di Juan dopo appena 15 minuti, che ha dato il là al crollo dei giallorossi, travolti con tre gol dalla Fiorentina.
Il tecnico asturiano ha fatto scelte sbagliate sull’ennesima diversa formazione, non solo quella di aver rinunciato al capitano Totti, abbandonato in panchina per tutta la gara. La scusante di volergli risparmiare nella ripresa una brutta figura regge poco, così come l’insistere su una attacco troppo leggero, con Bojan, Lamela e Pjanic, mai incisivi, nonostante il solito possesso palla, seppur in inferiorità. Pesa la decisione autolesionistica di rinunciare al multato Osvaldo, l’unico finora a dare peso a una squadra che da due gare in pratica non riesce più a tirare in porta, con 5 reti al passivo e una classifica sempre più distante dal vertice.
Hanno perso il controllo i giocatori. Tre espulsi, Juan, Gago e Bojan, sono un record e avranno strascichi negativi in vista della sfida di lunedì prossimo con la capolista Juventus. Affrontare i bianconeri senza difesa e con centrocampo e attacco menomati è quasi un suicidio anticipato e si urlerà al miracolo se una Roma così sarà in grado di infliggere il primo stop stagionale ai bianconeri.
Sono in confusione la società e i suoi dirigenti, da Sabatini a Fenucci, a Baldini, evidentemente dispiaciuti di veder tramontare così presto un’idea meravigliosa, ma convinti di poterci credere ancora. Per ora non si cambia, la fiducia a Luis Enrique è smisurata, ma chissà se il neo presidente americano, Tom DiBenedetto, avrà pensato lo stesso dalle tribune del Franchi. C’è da chiedersi quale futuro ci sia per questa Roma, che non sembra più affidarsi a Totti e non sa ancora se potrà farlo sul capitan futuro De Rossi, il cui rinnovo di contratto sembra lontano.
Limitandoci al presente le prossime gare con Juventus e Napoli appaiono montagne insormontabili per questa squadra, la cui consistenza è sempre più impalpabile, così come quella del suo tecnico.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]
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