“Il vantaggio di Pjanic è che è un giocatore molto tecnico e può giocare in tutte le posizioni del centrocampo”. È stato molto chiaro Rudi Garcia a fine gara in merito alla prestazione del centrocampista bosniaco: l’ex Lione si è posizionato nel cuore del centrocampo, come vertice basso, ha smistato una quantità impressionante di palloni dialogando bene con i suoi compagni di reparto, Bradley e Florenzi. In questi giorni, Garcia l’ha schierato anche da interno e da centrocampista avanzato, a dimostrazione della duttilità del giocatore e della considerazione che ha di lui l’allenatore francese. Sarà interessante ora verificare la coesistenza con Strootman ma un centrocampo formato dall’olandese, Pjanic e De Rossi è potenzialmente un mix devastante.
Nella prima sgambata stagionale si è intravista la filosofia di Garcia: pochi tocchi, pressing e tanto movimento senza il pallone. Il francese predilige giocare palla a terra ma non disdegna anche il lancio lungo da parte dei centrali di difesa o di un centrocampista (oggi Pjanic). I giocatori si sono spesso interscambiati con Totti e Borriello che hanno mostrato di aver mantenuto un’ottima intesa. A metà primo tempo, i giallorossi sono passati al 4-2-3-1 con Florenzi che si è spostato sulla fascia sinistra, Totti si è posizionato dietro a Borriello mentre Lamela si è allargato sulla destra. Pur considerando la modestia del’avversario, si è intravista una buona Roma, si è intravisto uno schema di gioco, un’idea da seguire. Non è poco.
[Alessandro Carducci – Fonte: www.vocegiallorossa.it]