“Non è la Roma che voglio”. A bocciare la squadra giallorossa fermata sul pari all’esordio in campionato con il Catania è lo stesso Zdenek Zeman, dopo 13 anni accolto trionfalmente in uno stadio Olimpico gremito da oltre 50 mila spettatori.
Il 2-2 finale non si può certo definire figlio del credo calcistico del tecnico boemo, offensivo e sempre rischioso. Uno Zeman emozionato per il ritorno in Serie A, che non si rifugia neanche nei chiari episodi arbitrali negativi, due gol subìti in fuorigioco, un rigore dubbio.
Ad allarmarlo c’è una prestazione lontanissima dalla sue idee. Senza Destro squalificato, l’undici scelto è quello più atteso, compreso il portiere, Stekelenburg, che sembra allontanarsi definitivamente dal mercato in uscita.
Un primo tempo statico, con gli esterni poco incisivi, e scarsa aggressività: lo 0-1 firmato Marchese, seppur irregolare, è la giusta fotografia del match.
Nella ripresa la Roma, trascinata dal pubblico, migliora decisamente e dopo la prodezza acrobatica di Osvaldo sembra poter far sua la gara. E invece Gomez la punisce alla prima disattenzione e su Totti e compagni sembra calare il sipario. Il capitano, la cui posizione da esterno non convince del tutto, subisce anche un colpo alla caviglia sinistra che lo fa uscire zoppicante dallo stadio.
Gli ingressi di Florenzi e Marquinho cambiano poco. Così a salvare in parte la serata ci pensa un classe 93, Nico Lopez, scoperto da Sabatini e lasciato inizialmente in panchina. In sei minuti bagna fragorosamente il suo esordio: sombrero e botta a fil di palo, tutto di sinistro, una rete che tiene viva una Roma che non vince all’esordio da 5 stagioni e che dovrà sudare ancora molto per crescere e per soddisfare il suo allenatore.
Una settimana in più di lavoro, per un gruppo che ha subìto un’altra rivoluzione estiva dopo quella dello scorso anno, sarà sicuramente importante e decisiva, anche se alle porte c’è la sfida delicata a San Siro con la lanciatissima Inter di Stramaccioni.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]