IL PORTIERE – Uno dei nodi cruciali, forse il più impellente dei bisogni. Stekelenburg è andato via (senza rimpianti), Goicoechea è tornato in patria. Chi resta? Il vecchio Lobont ed il giovane Svedkauskas, col rientro di Gianluca Curci da Bologna. Troppo poco per soddisfare le necessità di Garcia e di un’intera piazza, a caccia (da tempo) di un guardiano affidabile ed esperto. L’acquisto apparentemente scontato di Rafael, al momento, è congelato. L’accordo con il Santos e col giocatore sembrava più che solido. L’intervento del nuovo allenatore ha forse cambiato i piani della Roma. Stop alle scommesse, serve (nel ruolo) un uomo già affermato. Julio Cesar è la grande tentazione, ma occhio alle alternative. Sorrentino e Viviano in primis.
I TERZINI – Altra storica lacuna. Da anni, la Roma non riesce a dotarsi di due esterni bassi di garanzia. Le ultime due stagioni, in tal senso, sono state drammatiche. Dal duo Rosi-José Angel di luisenriquiana memoria, al tandem Piris-Balzaretti visto tristemente all’opera con Zeman prima ed Andreazzoli poi. L’arrivo di Torosidis ha leggermente innalzato la qualità media delle fasce, ma non basta. Sabatini dovrà reperire sul mercato due titolari, con la conferma sia del greco (a destra) che di uno tra Dodò e Balzaretti (a sinistra). Il mercato non offre grandissime opportunità. Ci vorranno abilità, furbizia ed un po’ di fortuna. Oltre al coraggio di spendere, necessario se si vuole realmente migliorare la qualità della rosa. Tanti i nomi illustri, ideali per la causa giallorossa: da Abate e Basta fino a Kolarov e Lucas Digne.
UN MEDIANO D’INTERDIZIONE – Osserviamo il reparto per com’è adesso. Quindi, includendo la presenza di Daniele De Rossi. Quest’ultimo orchestrerebbe da centrale davanti alla difesa in un ipotetico centrocampo a tre, con accanto due intermedi. Da una parte, uno tra Florenzi e Pjanic (diversi per caratteristiche, da scegliere anche in base all’avversario di turno e al tipo di partita che s’intende fare). Sul versante opposto, sarebbe fondamentale l’inserimento di un uomo di rottura. Interditore puro, meglio se con qualità anche nel palleggio e nella fase di proposizione. Il nome ideale? Radja Nainggolan, oggetto del desiderio di Sabatini. Giovane, cattivo, veloce, pronto. L’acquisto perfetto per la Roma (e non solo). Basterebbe lui, se il resto rimanesse com’è. Con Bradley, Marquinho ed un giovane a far panchina. In caso di partenza di De Rossi, sarebbe necessario (oltre a Nainggolan) un altro grande nome. Alla Paulinho, per intenderci.
UN’ALTERNATIVA A TOTTI E LAMELA – Anche per l’attacco, vale un po’ lo stesso discorso fatto in chiave mediana. C’è un elemento in ballo, in dubbio, diviso tra due fuochi. Pablo Daniel Osvaldo non sa ancora che sarà del suo futuro. Il rapporto con Roma è freddo, gelido, ai minimi storici (un po’ come per De Rossi). Solo un intervento autoritario di Rudi Garcia potrebbe riscrivere la storia di un destino già segnato. Di certo, la Roma punterà su Mattia Destro, riscattato a suon di milioni dal Genoa, e sul duo Lamela-Totti. Il giovane e il vecchio. Due certezze assolute a livello tecnico. Qualora partisse Osvaldo, servirebbe un centravanti di peso per non caricare di eccessive responsabilità Destro, reduce (tra l’altro) da un deludente Europeo Under 21, vissuto da comparsa. Ma è sotto gli occhi di tutti la necessità di reperire un’alternativa ai due principali uomini di talento (ad esempio, Payet del Lille). Anche perché Nico Lopez ha già espresso il desiderio di andare a giocare. Per svestire i malinconici panni dell’oggetto misterioso e tornare, un giorno, da stella.
[Alessio Di Nardo – Fonte: www.forzaroma.info]
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