Sembra quasi fatta. Montella la prossima stagione dovrebbe allenare la Roma. Il condizionale è d’obbligo nel mondo del calcio, ma alla luce delle recenti dichiarazioni non dovrebbero esserci sorprese dell’ultimo momento. Vincenzo Montella è reduce da un ottimo campionato con il Catania, con il quale ha ancora un anno di contratto, ma non ha mai nascosto la sua debolezza per i colori giallorossi. Il Presidente del club etneo, Antonino Pulvirenti, all’inizio è sembrato categorico nel voler allontanare le voci di una possibile cessione. Ma quando a mettersi di mezzo è la passione, e l’amore per una maglia, c’è poco da fare. Perché Montella è legato alla Roma e i tifosi questo lo avvertono. Un amore che è nato molti anni fa, quando l’aeroplanino nazionale giocava e segnava sul campo dell’Olimpico. Poi, l’anno scorso, ha anche traghettato la squadra fino a fine stagione, per poi tornare quest’anno da avversario e ricevere il giusto tributo da una tifoseria intera. Ma i problemi della Roma non si risolvono solo con il cambio dell’allenatore. Sarebbe assurdo e anche poco onesto attribuire le colpe di questa stagione fallimentare al solo Luis Enrique.
L’asturiano, al di là dei risultati, ha dato prova di grande signorilità assumendosi tutte le responsabilità. La verità è che oltre al modulo e al gioco quest’anno abbiamo assistito a delle prestazioni, da parte dei giocatori, al limite della sufficienza. La Roma ha bisogno di investimenti e di potenziare alcuni reparti in difficoltà. Sabatini sta pensando nuovamente al brasiliano Nilmar cercato già l’estate scorsa e a Geromel centrale difensivo brasiliano con passaporto italiano. In dubbio sembrerebbero le sorti di Osvaldo, ma per adesso sono solo rumors a cui non sarebbe giusto dare troppo peso. Un ultimo commento spetta ai vincitori di questo campionato. La Juventus quest’anno ha meritato di vincere senza ombra di dubbio. L’unica nota stonata sono quelle tre stelle, che sventolano sulle bandiere di tutti i tifosi bianconeri e che anche la società ha deciso di esporre sul balcone della propria sede e fuori dallo stadio. Un atteggiamento di sfida nei confronti delle regole che andrebbero sempre rispettatate, anche quando non si condividono.
[Marco Pomarici – Fonte: www.vocegiallorossa.it]