Più di così non si poteva fare. La Roma di Rudi Garcia chiude il 2013 con un sonante poker rifilato al Catania e una classifica che la vede toccare quota 41 punti dopo 17 partite, ancora unica imbattuta della serie A con 12 successi e 5 pareggi, la miglior difesa d’Europa (appena 7 gol presi) e un attacco da 35 reti che ha saputo portare in marcatura ben 13 giocatori, con 14 segnature direttamente da calcio piazzato.
Difficile per i giallorossi correre più forte, e immaginare di fare di più e se davanti la Juventus è distante 5 punti allora ironicamente, ma non troppo, ha ragione Garcia nel pensare di aver sbagliato anno, perché in qualsiasi altra stagione la Roma, con il Napoli terzo a 5 punti e la Fiorentina quarta a -8, starebbe dominando il campionato.
Ma tant’è: Totti e compagni, con il capitano tornato dal primo minuto in grande spolvero anche senza segnare, almeno potranno dire di averci provato. Sicuramente ora ci proveranno il 5 gennaio alla ripresa del campionato nella super sfida scudetto proprio con la squadra di Conte, in uno Juventus Stadium già esaurito da tempo. Una Roma che dopo la scorpacciata con il Catania potrà riabbracciare anche gli squalificati De Rossi e Strootman e si presenterà a Torino con tutta la rosa al completo, forse ad accezione di Balzaretti, alle prese con il problema pubalgia.
Sicuramente Garcia contro la Juve non riproporrà il modulo spregiudicato visto con il Catania, un 4-2-3-1 super offensivo con in campo contemporaneamente Maicon, Dodò, Pjanic e poi Gervinho, Totti, Ljajic e Destro. Quattro attaccanti insieme, neanche il maestro boemo Zeman avrebbe osato tanto. E Garcia ha avuto ragione: anche se nel primo tempo, per sua stessa ammissione, la squadra giallorossa ha sofferto un po’, opposta al derelitto Catania di De Canio ultimo in classifica, anche dopo aver trovato il vantaggio con l’immenso Benatia, che difende come un mastino e segna a ritmi quasi da bomber.
Così la Roma migliore si è vista nella ripresa, nella prima versione, quella d’inizio campionato, trascinata dagli assist di Totti, quella che era stata definita scherzosamente anche Africa United, con i gol in serie della premiata ditta formata dal difensore marocchino e dallo scatenato Gervinho. Con il Catania, Benatia ha mitragliato addirittura due volte, la seconda dopo un tuffo da centravanti puro, mentre l’attaccante ivoriano, nel bene e nel male, è stato il protagonista assoluto, con le sue incredibili volate da sprinter puro, ma con marchiani errori sotto porta.
Alla fine dopo aver incredibilmente sparato sul palo a porta vuota, Gervinho ha trovato il 4-0 e il suo quarto centro personale nel modo più maldestro, con una carambola destro sinistro dopo però aver come sempre fatto impazzire la difesa avversaria. In precedenza anche Destro aveva preso parte al festival del gol: un regalo di Natale della coppia Frison-Rolin, sfruttato al meglio dal numero 22, a segno per la terza volta consecutiva dal suo rientro in campo dopo l’infortunio.
Ma è il ritorno del capitano, di Francesco Totti, ad aver trasformato subito la squadra, non a caso tornata a segnare 4 reti in un sola partita. Al numero dieci giallorosso è mancato solo la gioia del gol personale all’Olimpico, ma la sua partita è un messaggio chiaro alla Juventus per la sfida alla vigilia della Befana. Per il discorso scudetto vuole esserci anche la Roma. L’altro messaggio è per i suoi tifosi, direttamente dal suo blog: la felicità di un successo e l’augurio di vivere un 2014 altrettanto entusiasmante.
[Marco Terrenato – Fonte: www.vocegiallorossa.it]