Roma, Spalletti: “Dzeko deve stare tranquillo”

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Il tecnico della Roma ha parlato ieri in conferenza stampa in vista del match di questa sera a “Marassi” contro il Genoa di Gasperini

GENOVA – Nella giornata di ieri il tecnico della Roma Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa in vista del delicato match di questa sera a “Marassi” con un Genoa che però non ha più niente da chiedere al campionato. Il tecnico giallorosso ha assicurato la partenza di Strootman dal 1′ e l’esclusione di Florenzi per infortunio. Si è parlato anche di Dzeko e del rinnovo di Totti.

LA CONFERENZA STAMPA

Quali sono le condizioni degli infortunati?

“Pjanic è squalificato. Florenzi al 90% no, il problema al flessore sinistro non è passato. Falque si pensava che fosse una cosa normale, mi ha detto lui che voleva uscire per precauzione, ma non migliora e anzi peggiora col passare delle ore, Uçan ha avuto un’infezione alle vie respiratorie. E’ tutto a posto, è in condizione di fare vita normale. E’ stato anche ricoverato. Keita ha avuto un fastidio alla caviglia, gli si è gonfiata due giorni fa, si pensava di poterlo utilizzare, invece persiste il gonfiore e lui è da valutare. Ieri Torosidis ha avuto un fastidio all’anca, Gyömbér è dentro, viene con noi”.

Il Genoa in casa ha conquistato 33 dei suoi 43 punti, gioca con grande intensità e ha vinto le ultime 5. È una partita più complicata di quanto può dire la classifica? “Sarebbe stata ugualmente complicata, tutti sanno il lavoro che sta portando avanti Gasperini. Dal Genoa escono tutti gli anni dei buonissimi calciatori, il suo lavoro porta vantaggi sotto l’aspetto dei risultati. Ha un metodo particolare, la mette sulla battaglia, l’intensità, la forza fisica. Su quel campo, in quel contesto riescono a dare il meglio di loro stessi. Sarà una partita molto difficile. Ma noi siamo aggrappati a questa possibilità di successo, perché sarebbe un grandissimo successo o lo è già stato, non vogliamo concedere niente e restare aggrappati per queste tre partite, andiamo convinti”.

Vista la non perfetta condizione di altri centrocampisti, è possibile immaginare una Roma con quattro giocatori offensivi? “Che vuol dire? Che siano poi dentro l’area avversaria e non tornino? Quando metto in campo una squadra, visto chi ha segnato della nostra squadra, penso a una squadra offensiva, non a un numero di giocatori. Si è visto che quando funziona la squadra fa gol chiunque, sfora oltre la linea avversaria chiunque. Dzeko più i tre attaccanti? Ho già detto quello che gli dovevo dire, deve essere bravo a sfruttare quello che gli viene messo a disposizione. Può stare tranquillo, se ho bisogno di lui lo userò, può darsi che sia o prima o dopo. È lui che deve farsi trovare pronto a questo punto, è lui che ci deve far vedere le sue qualità. Non andiamo più a usare giochi di parole o su quello che potrebbe essere, è una valutazione pratica, diretta”.

Anche in chiave futura, Strootman potrà essere protagonista? “Strootman gioca, titolare. Domani Strootman comincerà a farci vedere, perché è pronto”.

Atletico Madrid e Leicester insegnano che si può vincere anche oltre il fatturato? “È il bello di questo sport, sono successi che danno aperture importanti a chi fa questo lavoro e soprattutto al Leicester, proprio perché c’è Ranieri, ci siamo affezionati. Speriamo che finisca come tutti sperano. È un discorso corretto, sono favole che danno aperture, che dicono che con qualità, umiltà e sacrificio si può arrivare dappertutto”.

Per diventare come la Juventus, cosa manca a questa squadra?

“Abbiamo fatto delle grandi cose, abbiamo fatto dei grandi numeri, delle buone giocate, abbiamo fatto vedere che è una buona difesa nonostante quello che si diceva, ci sono buonissimi calciatori. La Juventus è più lavorata su tutto, è una squadra creata anno dopo anno, migliorata anno dopo anno, mettendoci sempre qualche campione. Dobbiamo trovare un nostro equilibrio, delle partite ci succede che ci manca il sostegno del carattere o della forza, però attraverso la qualità, la convinzione di questi ragazzi di essere una squadra che se la può giocare, riusciamo a sopperire. Siamo a buon punto, dobbiamo andare avanti sulla nostra strada, su quello che abbiamo evidenziato. Stando dentro con la testa, come abbiamo fatto fino a questo momento, i miei calciatori hanno evidenziato che tengono alla Roma e che vogliono fare risultati con la Roma e non pensano a turbative di mercato. Quando si allenano e quando frequentano lo spogliatoio evidenziano grande professionalità, grande intenzione di mettere in pratica la voglia di raggiungere risultati con questa squadra. Si va avanti anche in queste tre partite, dopo queste tre partite si apriranno scenari nuovi”.

Sul rinnovo di Totti, lei è stato chiamato in causa?

“Mi dice che sono stato chiaro, ma mi sembra che non abbia capito bene. Il mio pensiero non serve, il mio pensiero pro, contro, non serve. Fin dal primo momento ho detto sempre le stesse cose, io Francesco lo alleno volentieri, ma è una cosa che riguarda loro. Era il rischio che non volevo correre, che mi venisse addossata la storia della gestione di Francesco. È sua, della società e vostra. Lo uso quando ritengo giusto usarlo e sarà così anche in futuro. Poi il mio pensiero non serve. Io sono coerente con quello che ho detto il primo giorno, fino a che rimango qui lo sarò”.

Nainggolan avanzato sarà riproposto anche nella prossima stagione?

“Sarà riproposto domani, a me interessa domani e anche a Radja. Radja per la Roma si butta nel fuoco, a noi interessa questo. È giusto quello che dicevate sull’impiego, però ci sono dei vantaggi e degli svantaggi in tutte le cose, conta il collettivo e a volte uno spinge da una parte per trovare benefici nel collettivo. Radja salta addosso, corrode, il fatto che non si avesse una squadra forte come fase difensiva per me non è mettere un difensore più forte, è farlo giocare peggio laggiù. È la stessa ricerca, con due possibilità totalmente differenti. Se quelli laggiù o il centrocampo ha possibilità di scegliere, l’attaccante fa movimento e contromovimenti, scelte, poi il difensore ha più difficoltà nello scegliere su quale situazione pensare. Se l’attaccante ha solo un tempo di giocata il difensore ha solo una scelta. Se ne può parlare in qualsiasi ruolo, ma sono gli stessi pensieri. Secondo me non si difende con due difensori in più, secondo me se non li faccio giocare bene i miei difensori hanno meno scelte da fare e meno difficoltà. Però Pjanic andrebbe bene lo stesso, avrebbe più qualità, ma li farebbe giocare con più tranquillità di Radja”.

Castan sembra un po’ finito nel dimenticatoio. Si può rilanciare?

“Ha fatto vedere importantissimi passi in avanti. Ora non è semplice parlare, entrare dentro queste situazioni, ma ha fatto vedere passi in avanti che se confermati potranno dare aperture a qualsiasi soluzione. Quel tempo lì l’ho fatto giocare perché parlando con addetti ai lavori era fondamentale fargli ritrovare la situazione reale. Ho voluto vedere subito, pensavo che quella fosse la partita ideale. Non fu così pronto. Lavorando il ragazzo ha una forza interiore incredibile, in tutti gli allenamenti, dopo che ci ho parlato, bisognava migliorare molto, questo poteva creargli delle difficoltà, invece è venuto sempre più voglioso e ha messo apposto molte cose. Ora potrebbe essere anche utilizzabile”.

Allo Zenit diceva di gestire il budget di mercato insieme alla dirigenza, sarà così anche nel prossimo calciomercato?

“Non gestivo i conti dello Zenit, volevo partecipare alla scelta di un giocatore. Qui c’è uno che è capacissimo a fare mercato, Walter Sabatini sa benissimo perché ha fatto tanti i ruoli in questo lavoro, che anche l’allenatore può essere messo al corrente di quello che si fa. È un discorso successivo, il mercato lo farà lui anche il prossimo anno, sarà un punto di forza in più”.

Ansaldi è uno dei giocatori più forti che le servono?

“Penso che Digne abbia fatto un grande campionato, che Florenzi possa giocare terzino e farlo bene, penso che Maicon si sia fatto trovare pronto, c’è Emerson che è un buon calciatore, è un mancino naturale, ha qualità importantissime. È chiaro che andrebbe fatto giocare un po’ per fargli crescere autostima, secondo me può giocare anche a destra. A me bastano questi, per ora. Mi bastano questi, il prossimo anno è il prossimo anno. Voi mi proponete sempre quello che sarà ma non mi interessa, mi interessa ora, mi interessa far sapere ai miei che hanno fatto cose eccezionali, non lo dite mai. Non sottolineate mai quello che ha fatto questa squadra, si parla di mercato ma quello che ha fatto questa squadra senza la Curva… dateci la Curva e vi faccio vedere quello che si riesce a fare. Per proporre gioco di qualità estrema c’è bisogno di un clima carico di entusiasmo, di cori, di partecipazione emotiva, di sentimento. I cuori fanno sempre lo stesso rumore, ma averli dentro avrebbe dato presenza fisica. Un campionato eccezionale ha fatto questa squadra, ha ribaltato numeri che conoscete, gol fatti, subiti, i punti presi al Napoli, all’Inter, alla Fiorentina. Si dimentica troppo facilmente, è uno sforzo grandissimo. Quelle squadre son forti come noi, se si va a perdere di vista l’umiltà si batte i denti, subito. In 10 partite puoi lottare per traguardi importanti come lottare a metà classifica e diventa tutto più difficile. Questi ragazzi hanno proposto grandi numeri, grande calcio, grande qualità, grande convinzione, fanno vedere in questi ultimi allenamenti che vogliono giocarsi le poche possibilità che hanno fino alla fine del campionato, il resto non conta. Ragionano di queste tre partite”.