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Roma, tattica: come cambia con e senza El Shaarawy

L’italo-egiziano, lontano dal top della forma, vanta la possibilità di potersi adattare a vari ruoli. Aspettando il rientro di Salah, ecco come cambia la Roma

ROMA – Quando Gregor Samsa si svegliò non avrebbe mai immaginato che durante la notte il suo corpo si fosse trasformato in una blatta. Da quel giorno verrà denigrato da tutti e messo all’angolo dalla sua famiglia. Proprio come Gregor Samsa, la Roma non avrebbe mai immaginato questa sua improvvisa metamorfosi.

Al contrario del personaggio kafkiano invece, la squadra della capitale non verrà messa all’angolino.

Fasce come punto di forza

Ancora in fase larvale, nessuno avrebbe mai immaginato quale fosse la reale forza della Roma, adesso riconosciuta da tutti. Un organico completo che fa delle fasce il proprio punto di forza, senza nulla togliere al centrocampo di cui fanno parte giocatori come De Rossi, Strootman e Radja Nainggolan, giocatore completo, focus attorno al quale la Roma sta costruendo il proprio progetto: attacca, difende, segna e fa segnare i propri compagni.

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1

Tra i nomi della rosa giallorossa, spiccano quelli degli esterni bassi Emerson, Mario Rui, Florenzi, Bruno Peres. Coadiuvati dagli esterni alti El Shaarawy, Perotti e Salah, la Roma vanta grande velocità e imprevedibilità sugli esterni. La duttilità e la versatilità delle giovani ali romaniste permettono a mister Spalletti di modificare l’assetto tattico a suo piacimento. Quando in campo scendono Perotti e Salah l’assetto varia dal 4-3-3 al 4-2-3-1 in base alla posizione di Nainggolan. Quando in campo invece viene schierato Stephan El Shaarawy, mister Spalletti ha la possibilità di adottare più soluzioni.

Come cambia la Roma con El Shaarawy

Nato come esterno alto, Stephan El Shaarwy è in grado di ricoprire anche il ruolo di trequartista. Utilizzato come esterno nel 4-3-3 e 4-2-3-1, nelle ultime apparizioni è stato schierato come trequartista nel 3-4-2-1 affianco a Nainggolan. Ad occupare le fasce nel quartetto di centrocampo sono Bruno Peres e Emerson, il primo più difensivo rispetto al secondo. Con tutta probabilità al rientro di Salah, Luciano Spalletti ritornerà al 4-3-3 o al 4-2-3-1 con l’egiziano a destra e il brasiliano Peres dietro di lui.

L’incognita a sinistra

L’incognita rimane la fascia sinistra. Il rientrante Mario Rui scalpita per la maglia da titolare, ma deve fare i conti con un Emerson in grande forma che, però, pone poca attenzione alla fase difensiva molto curata dal tecnico giallorosso. Davanti sarà una bella battaglia quella tra Stephan El Shaarawy e Diego Perotti, con l’italiano più adattabile ai vari moduli utilizzabili da Spalletti.

Riccardo Varveri
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Riccardo Varveri

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