Samp, Cavasin fissa la quota salvezza: “Sarà oltre i 40: servono tre vittorie”

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Alberto Cavasin è amareggiato. E non potrebbe essere altrimenti. L’impresa era difficile, ai limiti dell’impossibile, ma chi aveva chiesto alla Sampdoria di uscire a testa alta dalla sfida è rimasto deluso.

Mai in partita, sempre in affanno e in costante apprensione, questa Sampdoria dovrà dare una bella sterzata per salvarsi e, in conferenza stampa, il mister dà i suoi giudizi sulla partita del “Meazza”: “Il primo tempo è stato quasi perfetto, mentre nel secondo non siamo partiti come volevamo. Il nostro sistema di gioco nella ripresa doveva essere più aggressivo, perché ci sentivamo di farlo, ma non ha funzionato. Poi certo è arrivato il rigore del 2-0, ma anche prima non stavamo facendo come avevamo studiato. Capisco comunque la squadra che davanti a un Milan così e sotto di due gol, ha cercato di non prenderne altri. Non avevamo le forze in quel momento di pareggiare la partita”.

In sala stampa piovono domande sull’arbitraggio, causa di molte proteste soprattutto sui primi due gol del Milan. “La punizione per me non c’era perché Boateng la cerca, ma non è il solo errore che ho visto – spiega il mister trevigiano -. Ad esempio la seconda rete nasce da varie irregolarità: da un fuorigioco di Robinho la palla è andata in corner e dalla bandierina da un fallo di Yepes è nato il rigore del 2-0. Da lì in poi la mia squadra, davanti a questo sontuoso Milan, non è riuscita a trovare la forza di reagire”.

Molti giornalisti, soprattutto di Milano, accusano il tecnico di “arrampicarsi sugli specchi”, ma Cavasin risponde contrariato: “Le sfumature incidono senza dubbio sul risultato e io ho messo in evidenza alcuni episodi, perché del resto mi chiedete un giudizio e io ve lo do, ma non ci piangiamo addosso. Sappiamo che per giocare in questi campi bisogna avere anche molta fortuna. Oggi non questa è stata dalla nostra parte, ma non dobbiamo dare colpe a nessuno di questo”.

Cavasin è invece d’accordo con chi parla di un Curci non impeccabile in occasione della punizione di Seedorf, ma la sua risposta, tra il serio e l’ironico, lascia tutti un po’ spiazzati. “È vero, sul gol che abbiamo subito c’è un’incertezza del portiere – conferma -. Da quando sono qua, lui, a differenza di molti altri, me compreso, non aveva mai sbagliato. Ora abbiamo anche il portiere che è uno di noi: così siamo un gruppo completo. E questo ci dà ancora pìù forza. Cercheremo di portare tutto questo a nostro favore, per essere ancora più uniti e compatti”.

“Anche se ci credevamo, non erano comunque qui i punti per la nostra salvezza – conclude poi tornando al campionato -. Ci siamo già buttati tanti punti dietro le spalle, ora dovremo farne tanti nelle prossime cinque. La media salvezza è alta, oltre i 40, per cui per rimanere in A tre vittorie dovremo farle. Dal momento che non vinciamo da oltre due mesi, pensare di vincerne tre in cinque sembra impossibile, ma io ci credo, anche perché le squadre che affronteremo sono alla nostra portata”.

[Stefano Orengo – Fonte: www.sampdorianews.net]