3 goal, 3 punti d’oro che allungano il periodo positivo della Sampdoria in campionato, dopo l’exploit di Lecce e il buon punto contro il Milan, ma non devono esaltare eccessivamente, viste alcune decisioni arbitrali e soprattutto la forza di un avversario, sempre più fanalino di coda e in piena emergenza. Salvatore Masiello, Parisi, Kutuzov, Barreto, Castillo, Ghezzal, ai quali si è poi aggiunto Raggi, con Almiron e Alvarez, subentrati a gara compromessa, formano la lunghissima lista di indisponibili in casa barese. Ognuno può fare le conseguenti analisi.
Di Carlo conferma l’11 che sta facendo punti in campionato, con Marilungo al fianco di Pazzini, Guberti e Koman sugli esterni, Tissone confermato con Palombo nel cuore del centrocampo, spazio a Volta e Cacciatore nelle retrovie. Sull’altro fronte Ventura si affida agli sguscianti D’Alessandro, Rivas e Rana in avanti, mentre spetta ai vari Donati, Pulzetti e Gazzi il compito di impostare e spezzare il gioco avversario. Gli ospiti si chiudono bene dietro e si affidano a veloci ripartenze, è la Samp a dover fare la partita, a far girare palla e a mantenere la giusta dose di pazienza in attesa di sbloccare il risultato. Dopo alcune imprecise conclusioni da fuori operate da Palombo e Tissone, passiamo in vantaggio al 17’ con un rigore realizzato da Pazzini e concesso per un fallo di mano dell’ex Rossi su traversone di Cacciatore dalla destra, insistenti le proteste ospiti.
Una volta passati in vantaggio ci si aspetta un autentico forcing con una miriade di occasioni da goal, invece, almeno per i primi 45’, il Bari fa quel che può per restare comunque in partita, riuscendoci, perché la manovra blucerchiata è eccessivamente lenta e prevedibile, si fatica a trovare il varco giusto contro il muro difensivo pugliese, ma al 32’ è ancora l’ex Rossi ad agevolare il tutto, facendosi espellere, rimediando incredibilmente il secondo giallo spintonandosi con Curci mentre il Bari si apprestava a battere un corner sotto la Sud. Ventura non ci vede più dalla rabbia e, pochi minuti dopo, è costretto ad abbandonare il terreno di gioco su decisione di Pierpaoli. Da questo momento non c’è più davvero partita e sfioriamo il raddoppio con una rasoiata di Guberti, deviata da Belmonte, Gillet compie un gran intervento, soltanto un corner per la Samp.
La ripresa inizia con una compagine blucerchiata più determinata, più viva in fase di non possesso, che si getta in avanti all’arma bianca al chiaro intento di mettere in cassaforte i 3 punti, colpendo una compagine in evidente difficoltà. Fioccano le occasioni da rete: Marilungo fa da sponda per l’accorrente Pazzini, tiro di prima intenzione del bomber, Gillet è bravo a dire di no, poco dopo il Pazzo prova a ricambiare il favore, ma il compagno, seppure smarcato, cincischia troppo e perde clamorosamente il momento della battuta e l’occasione sfuma. Spingiamo molto di più anche sulle corsie esterne, soprattutto sulla destra, dove Cacciatore sfonda, ma Marilungo in spaccata non impatta con la sfera, mentre Pazzini non inquadra lo specchio della porta su servizio di Tissone.
Il raddoppio è nell’aria e giunge meritatamente al 56’ con una perla di Guberti, il quale, da posizione defilata sull’out sinistro, trova il set con una palombella a giro che ricorda il miglior Del Piero, la sfera gonfia la rete, nessuna esultanza in segno di rispetto verso i suoi ex tifosi. Una scena che si ripete al 61’, quando è Gazzi a spiazzare l’incolpevole Gillet su una conclusione di piatto del solito esterno doriano.
Nell’ultima mezz’ora la Samp fa possesso palla e sfiora il poker prima con Pazzini, ma Gillet è autore di un ottimo intervento in tuffo per respingere il suo angolato colpo di testa su cross di Cacciatore, poi con Marilungo che, dal limite, non trova lo specchio della porta su servizio di Tissone. Nulla di più da segnalare: Di Carlo getta nella mischia Mannini, Pozzi e Accardi al posto di Koman, Marilungo e Guberti, mentre Ventura si gioca le carte Almiron e Alvarez per rendere il passivo meno pesante, ma l’honduregno fallisce un’occasione d’oro per realizzare il goal della bandiera.
Il Doria vola al quinto posto in compagnia di Inter, Roma e Palermo (impegnato stasera a Napoli), a quota 23 punti, ma c’è ancora tanto da lavorare in termini di gioco e gli impegni contro Brescia, Genoa, Palermo e Roma rappresentano sicuramente test più impegnativi e utili per quantificare il reale valore della squadra blucerchiata.
TABELLINO:
SAMPDORIA-BARI 3-0
MARCATORI: rig. Pazzini al 17′ pt, Guberti all’11’ e al 16′ st
SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Cacciatore, Gastaldello, Volta, Ziegler; Koman (dal 24′ st Mannini), Palombo, Tissone, Guberti (dal 32′ st Accardi); Marilungo (dal 26′ st Pozzi), Pazzini. (A disp.: In panchina: Da Costa, Dessena, Poli, Rossini). All.: Di Carlo.
BARI (4-4-2): Gillet; A.Masiello, Belmonte, Rossi, Galasso; D’Alessandro (dall’8′ st Almiron), Gazzi, Donati, Pulzetti; Rana (dall’8′ st Alvarez), Rivas (dal 17′ st Caputo). (A disp.: Padelli, Strambelli, Romero, Crimi). All.: Ventura
ARBITRO: Pierpaoli di Firenze
AMMONITO: Curci (S) pe rcomportamento non regolamentare
ESPULSI: 32’ Rossi (B) per doppia ammonizione, 34’ Ventura (B) per proteste.
NOTE: terreno in pessime condizioni.Spettatori: 25mila circa, tra cui un migliaio provenienti da Bari. Angoli: 8-3 per la Sampdoria. Recupero: 3′; 2′.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]