Una sconfitta a San Siro contro il Milan capolista per la Samp psicologicamente e qualitativamente fragile di questa stagione era una possibilità concreta a priori; quello che tuttavia non si può evitare di sottolineare è l’assoluta passività di una squadra che incassa tre reti senza mai reagire, che fatica a superare la metacampo avversaria, che tutto sembra fuorché una compagine che deve lottare strenuamente per la permanenza in serie A.
Il Milan, schierato con il consueto rombo a centrocampo e la coppia brasiliana annunciata in attacco composta da Pato e Robinho, al fischio d’inizio trova davanti a sé la Samp di Cavasin impostata con un 3-5-2 in cui Laczko e Koman rappresentano le principali novità. In realtà, i blucerchiati si riveleranno una squadra fantasma, priva di spirito e di mordente.
Nei primi minuti l’atteggiamento dei rossoneri è aggressivo: dopo due giri di orologio si registrano già due corner in favore dei padroni di casa ed una conclusione fuori misura di Boateng dalla distanza. La tattica blucerchiata appare chiara: cercare di mantenersi compatti, difendere ordinatamente e sfruttare le ripartenze. Purtroppo però alle buone intenzioni non corrisponde quanto si vede in campo: Samp dal baricentro molto basso che soffre le incursioni di Seedorf e Boateng, mentre conquista timidamente il primo calcio d’angolo con Dessena al quarto d’ora.
Il Milan detiene il pallino del gioco, ma il ritmo resta blando. La partita si sblocca su calcio piazzato al 20’, quando Curci si fa infilare sul proprio palo da Seedorf da circa trenta metri. Dopo la rete subita la Samp non cambia atteggiamento, chiusa e temporeggiante, si fa avanti con una debole punizione di Palombo direttamente tra le braccia di Amelia, che ha rilevato l’inoperoso Abbiati per infortunio. Tra le fila dei rossoneri fa il suo ingresso anche Cassano, al posto di Pato che lamenta un problema muscolare.
Nella ripresa ci si aspetta una maggiore aggressività da parte dei blucerchiati, ma il copione non cambia ed è il Milan a cercare con insistenza di chiudere la partita: al termine di una triangolazione con Cassano, Robinho divora un’occasione a tu per tu con Curci. All’ 8’ i rossoneri trovano il raddoppio su calcio di rigore, che lascia molte perplessità, concesso per un fallo di mano di Volta al termine di una mischia nell’area blucerchiata in cui lo stesso difensore subisce fallo da Yepes. Cassano trasforma e festeggia da neopapà con dito in bocca e gesto della culla, con il recente passato genovese ormai alle spalle.
La Samp, inerme, rischia di trasformarsi in sparring partner ed il terzo goal al passivo non tarda ad arrivare: Robinho chiude i giochi di testa da pochi passi, finalizzando un’azione portata avanti da Seedorf e da un pallonetto di Cassano soltanto da spingere in rete. E’ solo il 16’ della ripresa, l’agonia dei tifosi blucerchiati è ancora lunga, ma il Milan non infierisce, preferendo mantenere il possesso palla e permettendosi di fallire alcune occasioni invitanti con Seedorf (il suo tiro al volo termina abbondantemente sopra la traversa) , Robinho (conclusione da fuori, sul fondo) e Cassano (indisturbato in area calcia fuori misura vicino allo scadere). In tutto questo tempo la Samp ectoplasmica, in cui nel frattempo hanno fatto il loro ingresso Zauri e Biabiany, si vede solo per un calcio d’angolo conquistato da Maccarone ed un cross di Dessena chiuso in fallo laterale da Thiago Silva.
La pochezza della squadra blucerchiata appare evidente e le speranze di salvezza, in concomitanza con la vittoria del Parma sull’Inter, si fanno sempre più fievoli. D’altronde, per restare in serie A occorrono punti, per ottenere punti bisogna segnare, per segnare è necessario provare a tirare in porta. E senza spirito, senza lottare, senza onorare la maglia, più che un’impresa, ormai occorre soltanto un miracolo.
TABELLINO:
MILAN – SAMPDORIA = 3 – 0
MARCATORI: Seedorf (20’p.t.), Cassano (9′ s.t. rig.), Robinho (16′ s.t.)
MILAN (4-3-1-2): Abbiati (19’p.t. Amelia); Abate, T. Silva, Yepes, Zambrotta; Gattuso, Van Bommel (27’s.t. Pirlo), Seedorf, Boateng; Pato (40’Cassano), Robinho
SAMPDORIA (3-5-1-1): Curci; Volta, Gastaldello, Martinez (11’s.t. Zauri); Dessena, Tissone, Palombo, Laczko, Koman; Maccarone, Pozzi (30’Biabiany).
ARBITRO: Celi di Campobasso
AMMONITI: nessuno
NOTE: recupero 2’; 1’.
[Serena Timossi – Fonte: www.sampdorianews.net]