Samp, Garrone jr: “Cambiare le cose che non funzionano, per tornare al più presto in A “

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Stagione da dimenticare. Peggio di così non poteva andare. Questi i commenti all’impronosticabile – alla vigilia del campionato – retrocessione della Sampdoria, che un anno fa meno un giorno nello stesso stadio festeggiava il traguardo dei preliminari di Champions League.

Nella pancia del “Ferraris” stavolta l’aria è diametralmente opposta a quella di 364 giorni fa, perché stavolta non si parla di Europa, ma di ritorno tra i cadetti, dopo otto anni nella massima serie. Non parla nessuno dei blucerchiati, fatto salvo Edoardo Garrone, che ci mette la faccia per commentare a caldo quanto accaduto. “Non avrei mai voluto essere qui, a tenere questa conferenza stampa in un momento così triste – attacca il figlio del presidente -. Triste soprattutto per i tifosi che non se lo meritano. Io non sono qui per commentare una partita, perché non basta: bisogna piuttosto fare un bilancio pessimo di questa annata, fatta da una serie di errori di cui noi ci assumiamo tutte le responsabilità”.

Un’annata maledetta, questa, ma da non dimenticare. Anzi, da ricordare bene per gli errori commessi, al fine di imparare da questi e migliorare per tornare a calcare i palcoscenici che competono i colori blucerchiati. “Mi sento di confermare che l’impegno della mia famiglia per la Sampdoria rimane lo stesso – spiega infatti Edoardo -. Questa è l’occasione per mettere a posto un po’ di cose che non funzionano e fare pulizia in casa, al fine di costruire una squadra che possa tornare in A il più presto possibile e rifondare il percorso, dopo una prima fase durata nove anni che si è conclusa con questa retrocessione”.

“Ho visto uno striscione che incitava noi a far ritornare grande la Sampdoria – prosegue -. E questo è esattamente il nostro intento. Non giudico la partita e i singoli, mi basta dire che la cosa che ho apprezzato di più in questa giornata sciagurata è stato l’atteggiamento dei tifosi, che come ho detto sono i primi a non meritare questa retrocessione. La settimana scorsa, dopo il derby, avevo porto loro le mie scuse e, a maggior ragione oggi, le rinnovo. Perché a me dispiace avere raccolto questa grande delusione. Abbiamo sempre cercato di lavorare con correttezza e cercando di essere trasparenti fino in fondo, sia in campo che nei conti, cosa non da poco nel mondo del calcio”.

In sala stampa la prima domanda che arriva è a proposito dell’ormai “famigerato” comitato strategico. A chi chiede se questo verrà eliminato, il dirigente Erg risponde con calma: “Dovremo mettere a posto un po’ di cose, ma vi pregherei di non nominare più il comitato strategico, perché non è mai esistito. Era semplicemente un modo per mio padre di consultarsi , ma niente di più, perché le decisioni le ha sempre prese lui coi suoi collaboratori. L’impegno nostro sarà concretizzato e si capirà meglio a partire da venerdì prossimo, quando ci sarà un consiglio d’amministrazione della società. Fino ad allora preferiamo non comunicare ancora né i nomi né le responsabilità degli uomini che arriveranno”.

Garrone jr non ha dunque problemi ad ammettere gli errori fatti, dando ragione a chi dice che si sarebbe potuto e dovuto investire di più, già a cominciare dai preliminari dell’Europa che conta. “Noi pensavamo di poter dire la nostra in Champions col programma che avevamo. Ma col senno di poi avremmo magari fatto diversamente. Riguardo al cambio di allenatore, abbiamo ritenuto che Di Carlo non riuscisse più ad andare avanti e che fosse bene cambiare. La scelta è ricaduta su Cavasin perché noi pensavamo, evidentemente sbagliando, che un allenatore conosciuto per trasmettere grinta sarebbe servito a una squadra che di questa avesse bisogno. Non è bastato però, perché a parte le ultime, ci sono state partite giocate con paura e obiettivamente anche male, quindi credo che il risultato di questa stagione la Sampdoria se lo sia giocato qualche partita fa. Anche perché quando si arriva a dover giocare ogni gara come una finale, vincere diventa più difficile”.

Il bilancio dell’anno è pesantemente negativo. Errori a gogò da tutte le componenti dell’U.C. Sampdoria, unite anche da una dose di sfortuna, che comunque Garrone non usa come giustificazione. La parola d’ordine è infatti “ripartire”. “Le stagioni sfortunate e che vanno male sono una concausa di eventi. – prosegue senza alibi -. Se vogliamo, quest’anno è iniziato male già dalla Champions League. É senz’altro vero che i nostri errori non sono stati compensati dalla fortuna, ma parlare di sfortuna in questo momento non avrebbe senso. Da oggi io voglio vedere almeno un aspetto positivo; e vi confermo ancora una volta che ce la metteremo tutta per tornare in A e fare una squadra più forte di prima”.

[Stefano Orengo – Fonte: www.sampdorianews.net]