C’è sempre modo e modo di perdere. Domenica contro il Cesena siamo usciti sconfitti senza lottare, in balia dell’avversario, senza lasciare alcuna traccia in campo. Oggi invece abbiamo dato filo da torcere all’avversario, abbiamo lottato in un campo reso pesante dalla fitta pioggia, abbiamo giocato contro tutto e tutti, contro il Catania, contro il fango, contro la sfortuna che ci perseguita, contro chi ci ha consentito di ritrovarci per mezza stagione senza un attaccante di razza, contro chi perde il bandolo della matassa e lascia i compagni in inferiorità numerica per 70’.
Ultimamente contro la Samp chiunque realizza eurogoal, toglie le ragnatele dal set, ma, giocando senza punte e complicandoci sempre la vita, non si può chiedere troppo aiuto alla fortuna che ci sta girando costantemente le spalle. La buona sorte va anche meritata e ricercata, altrimenti bisogna soltanto fare mea culpa e sperare che il finale di stagione sia almeno dignitoso. Cavasin, all’esordio sulla panchina blucerchiata, è costretto di fare di necessità virtù: infortunati Lucchini e Palombo, squalificato Gastaldello, l’acciaccato Ziegler parte dalla panchina, al suo posto Laczko che va a completare un centrocampo già composto da Mannini, Poli, Dessena e Tissone. A Guberti spetta il compito di appoggiare Maccarone, unico punto di riferimento offensivo con Biabiany in panchina e Macheda in tribuna, mentre Zauri è arretrato nel trio difensivo con Volta e Martinez. Sull’altro fronte Simeone si affida alla fantasia dei vari Bergessio, Gomez e Ricchiuti dietro a Maxi Lopez.
Fin dalle prime battute si intuisce che la Samp, nonostante la grave emergenza, è ben messa in campo, ha tanta rabbia in corpo e costringe il Catania a sudare le proverbiali sette camicie per impostare la manovra. I centrocampisti etnei perdono qualche palla di troppo e, proprio su una di queste, all’8’ sfioriamo il vantaggio con Maccarone, abile ad approfittare del mancato intervento di Silvestre, ma impreciso a tu per tu con Andujar, il suo diagonale termina mestamente sul fondo. Dessena e Poli si sdoppiano tra impostazione e rottura, Laczko e Mannini presidiano bene le corsie esterne, la difesa non rischia nulla, al 21’ ci prova Ricchiuti da fuori, ma Curci guarda la sfera sorvolare la traversa.
Il match cambia binario al 22’ quando Tissone, già ammonito per un fallo da tergo, subisce il secondo giallo per un’inutile trattenuta nella metà campo avversario, un autentico suicidio, Samp costretta a giocare in 10 per 70’. Nonostante la superiorità numerica il Catania fatica a creare gioco, arretriamo progressivamente il nostro baricentro, ma, grazie ai guizzi di Guberti, riusciamo a tenere palla in avanti costruendo azioni di alleggerimento. Dopo un goal annullato a Lopez per fallo di mano al 32’, un giro d’orologio più tardi è Carboni a cercare gloria da fuori, approfittando di un rimpallo vinto da Ricchiuti al limite, ma la conclusione dell’argentino trova soltanto l’esterno della rete. Prima dell’intervallo è Marchese, di prima intenzione su un cambio di cambio operato da Ricchiuti, a tentare il diagonale strappa applausi, ma fortunatamente senza centrare il set.
Nell’intervallo Simeone e Cavasin lasciano negli spogliatoi rispettivamente Gomez e Guberti, protagonisti di un diverbio con reciproca ammonizione prima del break dopo un presunto tentativo di simulazione del catanese in area, al loro posto dentro Schelotto, per dare maggiore brio alle corsie esterne rosso azzurre, e Ziegler, rendendo ancora più solido il centrocampo, ma lasciando completamente isolato Maccarone in avanti. Non smette di piovere, il campo è pesante e quasi impraticabile almeno in una fascia, il Catania attacca o prova a farlo senza sosta, ma non crea grossi pericoli: al 56’ Curci salva in uscita su Lopez ma in azione fermata da offside. Sull’altro fronte non avendo nemmeno più Guberti a creare gioco, le nostre sortite offensive si limitano ad un’innocua punizione da 35 metri di Mannini facilmente bloccata da Andujar.
A mezz’ora dal termine Cavasin sostituisce Laczko con Koman, il quale perde banalmente palla al limite consentendo a Ricchiuti di calciare dal limite, il Catania guadagna un corner, sul quale Llama, già a segno contro la Sampdoria l’anno scorso a Marassi su punizione nell’esordio di Storari, trova il goal dell’anno, insaccando con un bolide di prima intenzione su palla a spiovere di Ricchiuti direttamente da corner. Dopo 5’ Cavasin si gioca la carta della seconda punta, dentro Biabiany al posto di Poli, ma il nuovo tecnico blucerchiato è costretto a richiamare più volte l’ex interista che non trova la giusta posizione in campo, tendendo a spostarsi sull’esterno piuttosto che giocare vicino all’ex senese….
Nel finale giochiamo con la disperazione, ma, al di là di un pallonetto di Dessena da centrocampo, non riusciamo a creare, mentre Curci ci tiene a galla salvando sulla conclusione a botta sicura di Bergessio in contropiede. Si esce sconfitti, ma stavolta a testa alta, anche dal “Massimino”, il Catania ci scavalca in classifica, ma il Bologna espugna Lecce e ci consente di tenere un minimo di vantaggio sulla terz’ultima. Stasera il Parma se la vedrà contro il Napoli prima di arrivare al “Ferraris” in una sfida che si preannuncia come la gara da non sbagliare per la causa blucerchiata, dove serviranno 3 punti non per vivere, ma almeno per tornare a sopravvivere.
TABELLINO:
CATANIA-SAMPDORIA 1-0
RETE: Llama al 30′ s.t.
CATANIA(4-2-3-1): Andujar; Alvarez (8’st Llama), Silvestre, Spolli, Marchese; Carboni, Lodi; Gomez (1’st Schelotto), Ricchiuti, Bergessio; Lopez (32’st Ledesma). (Kosicky, Augustyn, Terlizzi, Morimoto). Allenatore: Simeone.
SAMPDORIA(3-5-1-1): Curci; Zauri, Volta, Martinez; Mannini, Dessena, Tissone, Poli (34’st Biabiany), Laczko (18’st Koman); Guberti (1’st Ziegler); Maccarone. (Da Costa, Perticone, Obiang, Padalino). Allenatore: Cavasin.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.
AMMONITI: Laczko, Guberti (S); Gomez, Alvarez, Marchese (C)
ESPULSO: 21’ Tissone (S) per doppia ammonizione.
NOTE: terreno in pessime condizioni, spettatori 15.000, assenza di tifosi ospiti per divieto di trasferta ai non tesserati. Angoli: 6-0 per il Catania. Recupero: 1′, 3′.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]