Per analizzare il mercato estivo blucerchiato e i risultati finora ottenuti dalla Sampdoria nella nuova stagione ufficiale, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Xavier Jacobelli, uno dei più famosi e apprezzati giornalisti sportivi nazionali, attualmente Direttore Editoriale di calciomercato.com:
Da esperto di calcio e osservatore esterno come ha vissuto la clamorosa retrocessione di due anni fa? “Sono rimasto molto dispaciuto, perché ho sempre apprezzato lo stile Sampdoria dai tempi di Paolo Mantovani e di quella straordinaria squadra composta dai vari Vialli, Mancini, Pagliuca, Lombardo, Invernizzi ecc, capaci di portare la Samp ad un passo dal tetto d’Europa, dopo aver vinto in Italia e in varie competizioni continentali. È stato un anno maledetto, a Dicembre nessuno avrebbe potuto immaginare quanto poi è accaduto, ma nel calcio certe cose succedono, l’importante è non abbattersi. La Samp non si è abbattuta. Ho apprezzato molto la società quando, subito dopo la retrocessione, disse che avrebbe fatto tutto il possibile per riportare subito la squadra in serie A, a loro favore ha parlato il campo, sono stati di parola”.
L’eliminazione contro la Juve Stabia in Coppa Italia è stata subito dimenticata con la conquista del “Trofeo Gamper” a Barcellona e le 2 vittorie in altrettante gare in campionato. Si sarebbe aspettato un inizio di stagione così esaltante in casa blucerchiata? “L’eliminazione dalla Coppa Italia può essere interpretato come un incidente di percorso, ci può stare, la squadra si è subito riscattata alla grande con una partenza a razzo in campionato. Il merito va alla società che ha operato molto bene sul mercato e alla scelta felice ricaduta su mister Ferrara, il quale ha lavorato benissimo con l’Under 21, un lavoro utile anche al suo successore Mangia con la nazionale ora qualificata con largo anticipo. La Sampdoria ha ulteriori margini di miglioramento, Ferrara è un tecnico che mi piace moltissimo per le sue idee, per la concezione duttile e pragmatica del calcio senza però rinunciare ad attaccare e per la qualità di mettere i giocatori nelle migliori condizioni per poter esprimere al meglio le proprie caratteristiche”.
Una salvezza tranquilla deve restare l’unico obiettivo realmente raggiungibile? “Ho apprezzato molto il realismo della famiglia Garrone e del Ds Sensibile e di tutti coloro che lavorano nella Sampdoria. Il primo obiettivo deve consistere nel raggiungere in tempi rapidi la salvezza, poi potrebbero esserci tempi e modi per potersi togliere qualche ulteriore soddisfazione. In campionato una gerarchia di valori emergerà dopo le prime otto – dieci partite, ma i punti già conquistati sono pesantissimi per la Samp, la quale ha così ricevuto una strepitosa iniezione di autostima, fiducia, consapevolezza nei propri mezzi, comprendendo come il traguardo della salvezza sia alla propria portata”.
Maxi Lopez ha realizzato un gran goal contro il Siena: può davvero essere la stagione della sua definitiva consacrazione in Italia dopo le ultime stagioni non brillantissime? “Anche per Maxi Lopez siamo soltanto all’inizio della stagione, ma il giocatore argentino ha iniziato nel migliore dei modi. Sta incarnando il giusto spirito, che traspare anche dall’impressionante numero di abbonamenti sottoscritti dalla tifoseria sampdoriana, la dimostrazione di quanto i tifosi credano in questa squadra. Ammiro particolarmente la tifoseria sampdoriana per passione, sportività, attaccamento alla squadra dimostrate anche in occasioni tristi come la retrocessione di 2 anni fa. Hanno dimostrato di essere veri tifosi, seguendo la squadra non soltanto nella buona, ma soprattutto nella cattiva sorte, nella quale vengono a galla i veri sostenitori. I risultati ottenuti in campo dalla squadra stanno premiando la passione dei tifosi Sampdoriani”.
Dopo aver ammirato Maresca in azione contro il Siena, verrebbe da chiedersi come mai il calcio italiano abbia impiegato così tanti anni per riportarlo nel nostro campionato… “Più che ignorato Maresca ha cercato all’estero opportunità superiori a quelle che fino a quel momento il calcio italiano gli aveva offerto, ma già nel nostro campionato aveva già mostrato tutte le proprie qualità. È un giocatore importante, non ci sono assolutamente dubbi, è tornato con una gran voglia di fare bene, di recuperare il terreno perduto, credo che la Sampdoria la sua giusta opportunità”.
In estate la decisione di non confermare mister Iachini sulla panchina, il mancato ingaggio di Benitez e la scelta di Ferrara avevano suscitato qualche dubbio in parte di addetti ai lavori e tifosi. La squadra però sembra aver assimilato ottimamente il credo tattico del nuovo tecnico, subito capace di trasmettere un’identità di gioco e un’anima alla Sampdoria. Ferrara può essere l’uomo giusto per disputare un campionato senza sofferenze? “Onestamente sono rimasto sorpreso dalla mancata conferma di Iachini che ha svolto un lavoro strepitoso concluso con la promozione, raggiunta con le unghie e con i denti, ribaltando una situazione critica. Un cammino sofferto e pertanto ancora più entusiasmante. Non posso essere a conoscenza delle motivazioni che hanno portato a non proseguire il rapporto, le possono conoscere soltanto i diretti interessati, non sarà né il primo né l’ultimo caso nel mondo del calcio. La società ha poi compiuto l’importante scelta di Ferrara, su un tecnico smanioso di imporsi all’attenzione generale, il quale, dopo la sfortunata esperienza alla Juventus, aveva avuto il coraggio di diventare tecnico federale. Trovò le macerie dell’Under 21 come accadde a Prandelli dopo il mondiale sudafricano e fu capace di ridare alla compagine azzurra un gioco, un’anima, un cuore. Sono stati ben 15 i giocatori provenienti dalla serie B da lui convocati in Nazionale. Si tratta di una scelta molto utile per la Samp anche in termini di valorizzazione dei giovani”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]