In una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’attaccante dell’Empoli Massimo Maccarone ritorna sulla sua sfortunata avventura blucerchiata, durate un anno e mezzo con una retrocessione in serie B e con un successivo girone d’andata per larghi tratti da dimenticare. “A Genova ci sono stati dei problemi e anche demeriti: mi è dispiaciuto” spiega la punta, ancora di proprietà blucerchiata.
“Quello di mio padre è un dolore che non si può descrivere: mi sono tenuto dentro quello che ho passato in quei mesi, non lo manifestavo e soffrivo – prosegue poi parlando del lutto familiare che lo ha colpito nella scorsa stagione -. La battaglia di mio padre mi ha rafforzato: ho visto come ha lottato lui e ho lottato anch’io per riportare la Samp in A. Mi sono messo d’impegno, non ho nulla da rimproverarmi, ma la società ha ritenuto che il problema fossi io e mi ha messo fuori squadra”.
“C’era accanimento verso di me, ma io non sono retrocesso da solo. Io volevo riscattarmi, ma non sono stato aiutato. Sarei rimasto a lottare, volevo riportare la Samp in A, ma niente. Quando mi ha chiamato il presidente Corsi dell’Empoli, non ci ho pensato due volte e sono venuto qui. Sono in prestito, a luglio torno a Genova: se non mi vorranno, vedremo”.
[Stefano Orengo – Fonte: www.sampdorianews.net]