Grande prova di noi tifosi blucerchiati a Verona. Invasa fin dalle prime ore del mattino, la splendida città scaligera si è colorata di blucerchiato, grazie alla presenza di più di quattromila tifosi arrivati per essere la spinta propulsiva di questa Sampdoria che continua a vivere un difficile momento.
L’aumento delle temperature si è fatto sentire quasi subito, regalando una giornata fin troppo calda per il calendario, ma l’obiettivo era quello di creare un clima analogo a quello delle partite casalinghe, quando siamo chiamati a giocare il ruolo del dodicesimo uomo, far sentire il nostro amore alla squadra e spingere i ragazzi verso un risultato positivo. In cuor nostro c’era anche il desiderio inconfessato di essere testimoni e protagonisti finalmente di una svolta ideale, forse ci aspettavamo di vedere rifiorire la Sampdoria che tanto amiamo, grazie alla nostra presenza ed al nostro sostegno, e che potesse aver beneficiato di un periodo più lungo di riposo e di mirata preparazione, determinante per il recupero di capitan Palombo e Nick Pozzi.
La statua di Giulietta, ripresa da qualche foto con la sciarpa della Samp, era di buon auspicio ad una giornata che poteva significare molto in questo cammino per rimanere in serie A, cori e canti continui per incitare i ragazzi. Siamo stati i migliori in campo anche questa volta. Un punto siamo riusciti a strapparlo, importantissimo in questo momento della stagione, non credo onestamente che l’essersi accontentati per l’ennesima volta delle reti bianche possa portarci su lidi più sicuri, le partite non sono più molte e sarebbe invece importante cercar di tirar fuori un po’ di carattere per fare punti e toglierci il più presto da questa situazione di incertezza e ansia per il futuro.
La partita non è stata sicuramente di quelle indimenticabili, sinceramente dopo una sosta bisettimanale anche io mi aspettavo qualcosa di meglio in ambito di costruzione di gioco, voglia e sblocco mentale. Invece ho assistito alla solita partita contratta, dove sembriamo esserci dimenticati l’euforica sensazione che regala riuscire a fare due passaggi giusti di fila, e provare a seminare un po’ di panico nell’area avversaria. Assai poco di tutto questo, la nostra compagna peggiore adesso è la paura, siamo talmente condizionati dall’idea di sbagliare che cerchiamo di evitare tutto ciò che può significare un rischio, rinunciando ad attaccare.
Dobbiamo fare necessariamente i conti con questa realtà e con le altre squadre che, nonostante siano messe poco diversamente da noi a livello di classifica, mostrano però di essere vive e combattive e di non accettare senza reazione l’idea della sconfitta. Onestamente non so quanto, invece, al di là delle dichiarazioni rilasciate ai taccuini dei giornalisti, questa voglia di combattere sia presente anche nei nostri ragazzi, e quanto dovremo aspettare ancora prima di vederla prevalere sulla paura.
Comunque, al di là della frustrazione di vedere ancora disattese le nostre speranze, credendo nell’amore e nel sostegno per i nostri colori, sappiamo che ora più che mai tutti i discorsi valgono poco più di zero, che l’unica cosa che conta è stare uniti alla nostra Samp e non mollare assolutamente con la nostra presenza. Domenica, contro il Lecce, lo stadio dovrà essere nuovamente una bolgia, chiunque possa, deve cercare di essere presente per dare il massimo sugli spalti, il cambiamento delle nostre sorti passa obbligatoriamente attraverso una vittoria, e nessuno di noi mollerà mai prima di averla ottenuta… sperando di essere di nuovo i migliori in campo, stavolta non da soli.
[Laura Ferrari – Fonte: www.sampdorianews.net]
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