É indubbiamente lui, Andrea Poli, il volto nuovo della rinascita della Sampdoria, che grazie a due sue reti consecutive, la prima nel derby vinto poi 3 a 1 e quella decisiva di domenica contro il Bologna, ha interrotto la serie negativa di 7 sconfitte consecutive e ripreso a vincere.
Il giovane trevigiano, da due settimane sotto la luce dei riflettori anche per il nuovo ruolo cucitogli addosso dal mister blucerchiato Ferrara, quello di esterno sinistro di centrocampo, è stato intervistato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Di seguito i passaggi più interessanti dell’intervista della Rosea ad Andrea Poli, a partire dai due successi consecutivi: “Dovevamo invertire un andamento molto negativo. Sette ko consecutivi erano tanti: ci siamo guardati negli occhi, e nel derby è ritornato quello spirito che ci aveva animato nelle prime partite, aiutandoci a vincerle. Questi due successi sono fondamentali per il nostro cammino verso la salvezza. Da centrare nel più breve tempo possibile”.
Sulle cause della lunga crisi del Doria: “Punto primo, gli infortuni. Tanti, pesanti: ci hanno impedito di dare continuità anche alla formazione dopo i risultati importanti ad inizio campionato. Un altro argomento su cui riflettere è la flessione accusata dalla squadra, cominciando dal sottoscritto. Non bisogna vergognarsene. Ci siamo espressi sottotono, ed è arrivato questo periodo grigio. Adesso abbiamo ripreso a correre, ma la strada è lunga”.
Sul nuovo ruolo: “Ero, rimango e sarò sempre un centrocampista. Vero è, tuttavia, che interpretando il mio nuovo ruolo in una zona più avanzata di una decina di metri, posso muovermi più vicino alla punta e arrivare più lucido al tiro. Di sicuro mi piace. Ferrara me ne ha fatto cenno prima del derby, ho accettato e mi sono messo subito a disposizione. Nel derby ho anche fatto centro: la gioia è stata doppia”.
Sul mancato riscatto da parte dell’Inter e il ritorno in estate a Genova: “Una vicenda chiusa, tutto dimenticato. Lì ci sono persone con cui ho condiviso un’esperienza importante e che sento con piacere ancora oggi”.
Sulla giovane età media della rosa blucerchiata e il suo strano ruolo di chioccia nonostante i soli 23 anni: “La nostra rosa è molto giovane, gli ultimi due successi sono serviti per ricompattarci. Qui si può costruire qualcosa di importante. Abbiamo un’età media di 23 anni: il nostro vanto. Cerco di mettermi a disposizione, ho avuto esperienze che mi hanno fatto crescere. Io mi sono preso le mie responsabilità”.
In chiusura, l’inevitabile domanda sul futuro e sull’interessamento di alcune big, come Juventus e Fiorentina: “So soltanto di essere sempre stato legato ai colori blucerchiati. Con questa maglia, nel 2008, ho vinto il campionato Primavera. Conosco l’ambiente, qui sto ritrovando le stesse gioie e sensazioni del mio primo anno in serie A”.
[Niccolò Bagnoli – Fonte: www.sampdorianews.net]
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