Nuova settimana in casa Samp, e nuovamente vissuta all’insegna della confusione e da un clima da orecchie basse. Proverbialmente parlando, le disgrazie non vengono mai sole, e sul l’ambiente, già arroventato dalle note vicende, si è andata ad aggiungere anche l’inevitabile involuzione della squadra che, ormai da settimane, respira un’aria ben poco tranquilla.
Mentre l’anno scorso, dopo una partenza col botto ci accartocciammo su noi stessi rinunciando a giocare per diverse giornate, salvo riprenderci tacitando i catastrofisti, quest’anno invece siamo partiti alla ricerca di un’identità di gioco, per vari motivi stoppata dal susseguirsi degli eventi. Giocando ben più di una partita alla settimana, sono pure rispuntati i soliti malanni muscolari e gli infortuni, Mister Di Carlo, credo che le stia provando tutte e sicuramente non si può accusare di mancanza di impegno i nostri ragazzi.
Sta di fatto che siamo poco prolifici e bruttini a vedersi, con la squadra spesso divisa in un due tronconi; ad una difesa impeccabile risponde un centrocampo con poche idee ed un attacco a cui non arrivano quasi mai palle giocabili. A deliziarci del tutto, aggiungerei che manca anche una buona dose di fortuna, capace di trasformare le traverse in reti, come il Pazzo a Parma o dare miglior esito ai pochi tiri in porta come contro il Chievo. Quando gira male, gira male. Con i benefici che un’intera settimana a disposizione dovrebbe dare, auguriamoci che la prossima trasferta contro il Lecce possa essere un’occasione importante da cui ripartire, per trovare un po’ di positività e motivazioni in questo momento così straordinariamente delicato, che vede umori ribaltati rispetto a pochi mesi fa, dove a tanta gioia ora fa eco preoccupazione ed un velo di tristezza.
La tristezza è verso quel 99 che in campo non c’è e chissà se rivedremo mai più, visto l’ingigantirsi della vicenda, di cui conosceremo le sorti solo con la sentenza del Collegio arbitrale. Vista esclusivamente dall’esterno, come per la maggior parte di noi tifosi, è difficile dare un giudizio, dal momento che manca la conoscenza precisa dei fatti, ma la ferma convinzione del Presidente Garrone a voler andare dritto per la sua strada suggerirebbe che quel poco che è emerso sia solo la punta dell’iceberg di tutta la situazione. Ognuno di noi si è fatto la sua opinione e reagisce in modo diverso al disagio di questo momento, però se la reazione è necessaria, dobbiamo fare tutti uno sforzo affinché il rimedio non diventi peggiore dello stesso male. Serve calma e buon senso.
Il Presidente Garrone deve avere pazienza, ci deve dare il tempo di metabolizzare come siamo potuti passare dal neanche per cento milioni al lo regalo. Perennemente afflitti dai paramentri economici avversi, questo sembra un paradosso, ma sono scelte esclusivamente sue, dettate da motivazioni che la maggior parte di noi non conosce, ciò nonostante lo abbiamo sostenuto condividendo l’importanza dei valori morali e ritenuto sempre persona seria ed affidabile, specie in un un mondo come quello attuale dove queste qualità latitano.
Le sue ultime dichiarazioni ci hanno in verità un po’ confuso, ma abbiamo compreso che si tratta di provocazioni, il suo modo preferito di reagire al disappunto per qualche critica o alla delusione per la sua fiducia mal ripagata. Un maleducato, comodamente seduto in tribuna, domenica lo ha insultato, disdicevole episodio, ma un personaggio pubblico credo sia abituato a tali possibilità ed è poco credibile che un episodio così isolato possa mettere in discussione il suo attaccamento alla Samp, più volte dimostrato, magari non con molte parole, ma con i fatti.
Pure tra noi ci siamo litigati, cercando di contrastare quei lunghi secondi di fischiassist tanto atteso per parlare di aperta contestazione. Ci si arrabbia sempre moltissimo in queste circostanze, personalmente non ho mai visto nulla di didattico e motivante nel fischiare. Ma, in realtà a questi fischi sono seguiti poi impietosi che si sono sentiti subito dopo quello finale dell’arbitro, per i media è stato l’applausi, ed il segnale, a detta degli stessi giocatori, è forse arrivato nel modo corretto, incitamento, perché sono nettamente migliori di quello che traspare in questo momento, e sostegno, che non mancherà mai. Non sarai mai sola …
[Laura Ferrari – Fonte: www.sampdorianews.net]