Sampdoria-Bari 2-0: nel segno di Eder

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Eder uomo decisivo non soltanto per la doppietta, non soltanto per un secondo goal di ottima fattura, ma per lo spirito che ha messo in campo, lo stesso spirito che la Sampdoria non deve lasciare mai nello spogliatoio fino a quando resteranno intatte le speranze di raggiungere un posto play-off.

Si sapeva che il Bari, specializzato in vittorie esterne, sarebbe stato un avversario assai ostico, ma era da tempo che almeno al “Ferraris” non si vedeva una compagine blucerchiata così scarica dal 1’, lenta, compassata e priva di idee. Fortunatamente il Bari non ha capitalizzato le occasioni da goal nella prima frazione e ha dovuto soccombere nella ripresa, quando gli uomini di Iachini sono saliti di tono in termini di manovra e convinzione.

Iachini lascia Pozzi in panchina, al suo posto Pellè, tocca a Soriano sostituire lo squalificato Munari, in porta ecco Da Costa per l’infortunato Romero, Foggia vince ancora il ballottaggio con Juan Antonio. Sull’altro fronte Torrente, privo di Caputo, si affida davanti alla velocità dei vari Stoian e Forestieri, supportati dagli inserimenti di Defendi e Bogliacino. I pugliesi, senza una vera e propria punta centrale, non danno punti di riferimento, la difesa doriana va in difficoltà fin dai primi affondi; al 3’ Defendi sfonda centralmente e colpisce il montante con un insidioso diagonale, ma la bandierina alzata dell’assistente vanifica l’azione.

Il nostro centrocampo è imballato, poco propositivo e dinamico, i pugliesi prendono presto il pallino del gioco con Rivaldo e De Falco, tengono molto il possesso palla, concentrandosi sul gioco con palla a terra e rapide verticalizzazioni nello stretto, in una delle quali Rossini è costretto ad immolarsi per bloccare regolarmente la percussione di Forestieri. Obiang non appare entrato in partita, idem Soriano, il pressing in fase di non possesso diventa compito dell’isolato Renan, le punte si muovono poco senza palla, Foggia va ad intermittenza, ma è sempre temibile per ogni avversario. All’8’ è proprio l’ex laziale a partire in contropiede a campo aperto, la sua conclusione a tu per tu con Lamanna viene rimpallata, sulla ribattuta ci prova Eder, il n°1 ospite blocca con sicurezza la sua debole conclusione.

La gara fatica a prendere ritmo, le occasioni scarseggiano, la sfida si gioca a centrocampo e sono proprio i centrocampisti a rendersi pericolosi. Al 16’ ci prova Renan, autore di un’interessante azione di sfondamento sulla sinistra, a trovarsi a tu per tu con Lamanna, ma il n°1 pugliese è bravo a chiudergli lo specchio della porta. La reazione ospite non si fa attendere; un giro d’orologio più tardi è infatti Defendi ad ubriacare di finte Laczko sulla sinistra, cross in centro per lo smarcato Stoian, il quale, di testa, non trova lo specchio della porta da favorevolissima posizione, pericolo scampato.

Se nel cuore del centrocampo si fatica a costruire gioco, sulle corsie esterne difensive le cose non sembrano andare molto meglio; Laczko fatica non poco a contenere Defendi, sulla fascia opposta Rispoli deve fare i conti con le costanti sovrapposizioni di Garofalo. Il gioco degli uomini di Torrente dà molta importanza alle corsie esterne, come dimostra l’azione costruita al 25’; Garofalo sfonda sulla sinistra, cross a cambiare gioco per l’accorrente Defendi, lasciato libero da Laczko, ma la conclusione dell’ex bergamasco è strozzata e non trova lo specchio della porta.

Nel momento migliore degli ospiti la Samp ha l’occasionissima per passare in vantaggio; contropiede innescato da Foggia che serve in profondità Eder, atterrato in area da Borghese, Ciampi assegna il penalty ai blucerchiati, soltanto ammonizione però per il difensore, sul dischetto va Foggia, conclusione indirizzata nell’angolino alla sinistra di Lamanna, che intuisce e blocca la sfera, occasione d’oro gettata alle ortiche.  Doppio cambio attorno alla mezz’ora: Torrente sostituisce Borghese con Crescenzi, Iachini getta nella mischia Bertani per Pellè.

Brutto colpo psicologico per la Samp che subisce il ritorno del Bari, vicinissimo al pareggio con Bogliacino, che chiede e ottiene il triangolo da Defendi, ma dinanzi a Da Costa non trova clamorosamente il bersaglio grosso, la sfera fa la barba al palo e termina sul fondo. I blucerchiati, con le sgroppate di Rispoli, provano ad alzare il baricentro del gioco, ma si tratta di azioni di alleggerimento; al 43’ Bertani, di testa, sfiora soltanto al sfera su interessante cross del terzino destro, che salva un goal quasi fatto pochi secondi prima dell’intervallo, chiudendo sulla conclusione a botta sicura di Defendi sull’ennesima triangolazione nel breve.

Nella ripresa non c’è nemmeno il tempo per chiedersi se rivedremo la Sampdoria capace di far gioco e punti vista negli ultimi mesi al “Ferraris” oppure quella scarica dei primi 45’, perché al primo affondo i blucerchiati sbloccano il risultato; Renan prova la conclusione da fuori, Lamanna c’è, ma non trattiene, sulla ribattuta è un gioco da ragazzi per Eder insaccare a porta sguarnita.  La gara va in discesa, il centrocampo doriano torna nuovamente in cattedra, con Obiang che torna a vestire le vesti di padrone della mediana e Soriano più in palla e propositivo. Davanti il Bari non ha più palle giocabili, cala d’intensità e subisce il ritorno doriano.

Obiang, oltre ad agire da diga davanti alla difesa e a mettere ordine nel cuore del centrocampo, prova anche a verticalizzare il gioco, come al 54’ quando lancia Foggia in profondità, ma l’ex laziale viene anticipato dalla tempestiva uscita di Lamanna.  Nel giro di pochi minuti costruiamo più occasioni da rete sfruttando anche le sgroppate di Rispoli; su un suo tiro-cross prima Clayton rischia un rocambolesco autogoal, poi, nel proseguimento dell’azione, Foggia non inquadra lo specchio della porta. Al 64′ Torrente si gioca la carta della prima punta, inserendo Castillo per Forestieri, Iachini fa subentrare Juan Antonio per Foggia.

Una delle rare occasioni da rete per i pugliesi nel corso della ripresa porta proprio la firma del neo-entrato,  bravo a tagliare la difesa doriana su scarico in profondità di Stoian, ma Da Costa, al minuto 63, fa buona guardia sulla sua conclusione sul primo palo. Il pallino del gioco è in mano ai blucerchiati, vicini al raddoppio prima con una conclusione da fuori di Soriano, terminata a lato di poco, poi con un contropiede innescato da Bertani e proseguito da Eder, anticipato in scivolata da Ceppitelli al momento della battuta a rete e infine con Rispoli, il quale chiede e ottiene la triangolazione da Juan Antonio, ma il suo tentativo sul primo palo viene rimpallato.

E’ comunque il preludio al raddoppio che giunge all’86’ con una splendida conclusione in diagonale di Eder, il quale, da posizione defilata sulla destra, non lascia scampo a Lamanna con un bolide ad incrociare, la sfera s’insacca nell’angolino là dove nessun portiere può arrivare. Non succede più nulla, Iachini concede la standing-ovation al brasiliano, sostituito da Volta, e in pieno recupero uno spento Bertani va vicino alla gioia personale, ma Lamanna gli dice di no. Vittoria non brillantissima, ma di fondamentale importanza in ottica play-off, recuperati 2 punti al Padova fermato in rimonta dal Grosseto, mentre il Varese mantiene il punto di vantaggio espugnando il “Tombolato”. Non c’è tanto tempo per godersi la vittoria, martedì a Modena ci aspetta un’altra battaglia per crederci ancora.

[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]