Serie A

Sampdoria-Juventus, analisi tattica: più felici i vinti che i vincitori

GENOVA – Una partita sotto certi aspetti strana quella di ieri a Marassi. La Sampdoria, reduce da 7 risultati utili, ha ospitato i campioni d’Italia. Ne è uscita una gara tirata e dai due volti. Ma non è certo questo il motivo che ne evidenzia l’anomalia.

In effetti, al 90′ ad uscire furioso è stato l’allenatore dei vincitori. La squadra di casa, invece, pur sconfitta è uscita sotto l’applauso dei suoi tifosi.

Umori di partenza

Andiamo però con ordine. La Sampdoria veniva dal successo nel derby. Un po’ in tutte le stracittadine, ma a Genova in particolare, la vittoria sull’altra squadra residente equivale a valutare positivamente gran parte della stagione. Sull’onda di questo entusiasmo, ma anche con la convinzione della crescita tecnico-tattica della propria formazione, i blucerchiati hanno affrontato la Juventus a “cuor leggero”. Si potrebbe dire “anche troppo” soprattutto se ci si riferisce al primo tempo.

Cuadrado a tutto campo

La Juventus ha immediatamente preso possesso delle fasce, anche grazie ad un Cuadrado in stato di grazia. Il colombiano degli ospiti non solo ha costituito finché è stato in campo una vera spina nel fianco per la Samp, ma ha segnato il gol della vittoria ed ha presidiato anche la zona centrale e longitudinale del campo.

In questo modo il dominio territoriale della capolista è stato completo. La Juventus ha subito solo nei primi 5′, utilizzati dalle squadre per l’assestamento, in cui la Sampdoria è stata aggressiva.

Tutto il resto della prima frazione ha visto i bianconeri prima cinici al momento del gol, e poi autoritari a legittimare il vantaggio. A nulla sono valsi i tentativi di Bruno Fernandes di giocare tra le linee. E neppure il tipico avanzamento di Sala a livello dei centrocampisti. Questa arma che solitamente frutta ai blucerchiati una rivalsa in termini di gioco, era stata prevista da Allegri, il quale ha piazzato sulla propria corsia di sinistra un Asamoah particolarmente rude negli interventi.

Regini dieci metri più avanti

Nel secondo tempo però si è subito visto che la musica sarebbe cambiata. Giampaolo ha avanzato a sorpresa il raggio di azione di Regini, il quale ha costretto Cuadrado in marcatura. In questo modo i castelli tattici bianconeri hanno vacillato e sono maturati i tenmpi per l’inserimento di Schick. L’arma in più della Samp questa volta però è stata colta dalla sfortuna. Un intervento deciso di Asamoah (ancora lui) ha costretto all’attaccante della Repubblica Ceca ad uscire a soli 20′ dal suo ingresso.

Assalto al fortino dei campioni

La Sampdoria ha comunque continuato ad attaccare ed ha fornito anche ad un ispirato Quagliarella un paio di opportunità per pareggiare.

La partita è finita con un assedio blucerchiato. Difficilmente si vede una Juventus in affanno ma al Ferraris ieri la sua difesa, sul finire della gara, è anche ricorsa al gettare palloni in tribuna.

Insomma: situazione di umore capovolta ed anomala con gli sconfitti festeggiati dai tifosi e tecnico vincitore che guadagna l’uscita velocemente e su tutte le furie.

Enrico Cannoletta
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Enrico Cannoletta

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