Una partita molto tattica che i due allenatori hanno dimostrato di aver studiato molto bene. Inzaghi temeva evidentemente la fantasia e l’estro di Bruno Fernandes, sul quale ha piazzato Felipe Anderson nei primi minuti.
Resosi però conto della giornata di non troppa vena del portoghese, ha cambiato in corsa. La mossa di mettere Biglia a supporto di Immobile ha consentito a Felipe Anderson di spingere sulla fascia di Regini. Il capitano della Sampdoria ha sofferto parecchio le sgroppate del laziale. Nei 5′ finali del primo tempo sono state decisive proprio le percussioni di Felipe Anderson, che ha fornito i due assist vincenti, prima a Milinkovic-Savic e poi a Parolo.
Nel secondo tempo le risposte di Giampaolo hanno ridimensionato la pericolosità degli ospiti. I due esterni difensivi blucerchiati si sono alzati spesso a livello dei centrocampisti. Questo assetto ha consentito a Barreto, prima di essere sostituito da Schick, di liberarsi dall’incombenza di coprire la fascia di Pereira. Il maggior dinamismo doriano non ha però prodotto i frutti sperati. Si è poi ricorsi infatti all’utilizzo di Djuricic e appunto dell’attaccante della Repubblica Ceca.
Nella fase finale il gioco della Sampdoria aldilà di essere snaturato dalla presenza contemporanea di 4 giocatori con propensioni offensive, ha prodotto il gol di Patrik Schick, col quale la partita si poteva riaprire.
A questo punto è stato ancora bravo Inzaghi, che ha chiuso i suoi in contenimento. La Sampdoria quindi si può dire sia stata sconfitta ancora dall’inferiorità sulle fasce. Prima Felipe Anderson e poi Lulic l’hanno messa seriamente in difficoltà. Poco hanno potuto Regini e Pereira che sostituiscono di fatto Pavlovic e Sala.
Determinante a un certo punto della partita il portiere Puggioni che si è messo in mostra con almeno tre grandi parate. La Lazio ha patito l’infortunio a Biglia, che Inzaghi ha intelligentemente sostituito con Keita. L’argentino aveva piantonato molto bene il centrocampo, e l’ingresso di Keita è servito per creare apprensione ai blucerchiati. Dall’altra parte Torreira ha confermato quanto di buono si sta dicendo di lui.
Insomma una partita a scacchi che gli allenatori hanno giocato e che Simone Inzaghi ha vinto.
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