Il 2011 se ne è andato, ma i mali della Sampdoria sono ancora lì, presenti, attuali e difficili da risolvere. La sfida con il Varese termina nel peggiore dei modi, con il goal vittoria degli ospiti in pieno recupero e i giustificatissimi fischi di disappunto di un pubblico sbigottito, incavolato e preoccupato. È stata l’ennesima gara vergognosa, scandalosa e sconcertante di una squadra che, seppure priva di Gastaldello, Foggia, Obiang e Pozzi non al top della forma, sulla carta aveva comunque tutte le possibilità per giocarsela almeno alla pari contro una delle compagini più in forma del torneo e invece niente.
Confusione tattica, assenza di gioco, una squadra impaurita, senza idee e senza anima, il solito canovaccio. Iachini punta sulla freschezza di Padalino e Laczko sulle corsie esterne, debutta Juan Antonio non come trequartista ma in appoggio a Bertani, Bentivoglio affianca Palombo, dietro ci si affida a Rispoli, Costa, Rossini e Volta, solo panchina per Castellini. In Gradinata Sud un chiaro striscione in appoggio alla posticipata entrata del pubblico nel tempio del tifo blucerchiato: “La pazienza è finita… Società da domani tocca a voi”.
Il Varese parte subito forte, con un pressing a tutto campo e rapide verticalizzazioni. All’8’ un errore di Palombo in disimpegno innesca il contropiede dei lombardi portato avanti da Nadarevic, Romero blocca con sicurezza la conclusione sul primo palo. La Samp fatica sia a tenere palla, che a creare gioco, tende sempre a rinculare all’indietro, finendo per fare il gioco del Varese. 2 giri d’orologio più tardi Neto Pereira ubriaca di finte Laczko sull’out sinistro, la sfera finisce sui piedi di Zecchin che dal limite va alla ricerca del bersaglio grosso, la sfera termina sopra la traversa. È ancora l’attivo centrocampista a farsi vedere al 17’ su uno schema da calcio piazzato: punizione dalla sinistra, palla al limite per la girata di prima intenzione dell’ex Terlizzi, senza però trovare lo specchio della porta.
Non riusciamo a costruire gioco, né ad innescare l’inedito tandem offensivo. È ancora soltanto il 20’ e rischiamo nuovamente di andare sotto, stavolta è Bentivoglio a perdere palla in fase d’impostazione, ma per fortuna Kurtic non riesce a capitalizzare al meglio un ottimo contropiede concludendo a lato. I lombardi ci credono sempre più con il passare dei minuti e costringono Romero al primo intervento di grossa rilevanza quando è costretto a dire di no alla conclusione ravvicinata a colpo sicuro di Martinetti in una rocambolesca mischia in area.
Bisogna attendere il 26’ per vedere la prima vera azione offensiva blucerchiata: traversone di Padalino dalla destra, Juan Antonio colpisce di testa, Troest riesce a deviare la sfera, il Varese si rifugia in corner. Sembriamo uscire finalmente dal guscio e al 35’ è Bertani a cercare il guizzo sul gioco aereo su cross di Rispoli, ma impatta debolmente la palla, nessun problema per Bressan. Non succede più nulla prima dell’intervallo a parte una velenosa conclusione a lato provata da Martinetti dalla lunga distanza.
Nell’intervallo Iachini sostituisce Juan Antonio con Pozzi, con un vero riferimento offensivo le cose sembrerebbero andare leggermente meglio, anche se l’ex bresciano poteva risultare utile dietro le punte. Al 56’ corner di Palombo, Bertani brucia tutti sul primo palo e devia debolmente di testa, ma Bressan si fa trovare pronto. 2’ più tardi ci prova Pozzi sempre in gioco aereo, ma la deviazione non può creare problemi. Al 61’ il deludente Bentivoglio viene sostituito da giovane Krsticic che evidenzierà carattere e personalità nel caos blucerchiato.
Bressan scalda i guanti al 65’ nella migliore azione offensiva blucerchiata quando un caparbio Padalino s’invola sulla destra e lancia Bertani in azione di rimessa, conclusione a giro sul secondo palo, il n°1 ospite in tuffo risponde presente. Anche Maran mischia le carte: dentro De Luca per Martinetti e proprio il neo entrato costringe Romero ad un’uscita disperata su una verticalizzazione operata da Neto Pereira. Al 72’ è il turno di Carrozza per Nadarevic, mentre Iachini si gioca l’ultimo cambio al minuto 84 inserendo Koman per Padalino. La partita sembra ormai incanalarsi verso lo 0-0 e invece il Varese, dopo aver già sfiorato il vantaggio con una percussione di Grillo neutralizzata da Romero, trova il goal del colpaccio in pieno recupero con Damonte, entrato all’85’, che dal limite supera il portiere argentino capitalizzando al massimo l’ennesima azione sugli esterni del Varese, stavolta portata avanti da Carrozza.
Koman si fa espellere per un fallo a centrocampo, è questa l’ultima notizia della gara. Al triplice fischio finale assordanti e meritati fischi al “Ferraris” contro una Sampdoria sconcertante. Adesso è il tempo di lavorare, parlare poco, non vendere fumo alla gente, restare umili e realisti: non si vince da una vita, si è cambiato tecnico e i risultati non si sono visti, non si ha un gioco e questo gruppo non sembra essere una squadra. Se le cose miracolosamente non cambieranno, altro che promozione diretta, o playoff, pensiamo a salvarci e basta.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]
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