La Roma non va oltre lo 0-0 a Marassi e lascia due punti importanti nella corsa al vertice della classifica, contro una squadra molto ben messa in campo da Sinisa Mihajlovic.
La Sampdoria inizia aggredendo altissima, anche le punte sono chiamate a pressare il primo portatore di palla avversario, con Yanga-Mbiwa ancora bersaglio dopo le difficoltà patite contro Bayern e Juventus. Dall’altra parte, il dinamismo di Nainggolan e la tecnica di Totti permettono ai giallorossi di uscirne con relativa facilità, anche perché il pressing doriano è sì portato da tutti gli effettivi avversari, ma non ha ovviamente la qualità di quello del Bayern Monaco. Qualità latita anche nel palleggio della Roma a causa della mancanza di Pjanic. I giallorossi girano però il primo tempo nel momento in cui i blucerchiati riducono la zona di aggressione ai primi quaranta metri: un paio di errori, con Ljajic lanciato in campo aperto e fermato (ingiustamente) per fuorigioco e il palo di Gervinho levano fiducia alla squadra di Mihajlovic, che lascia il possesso alla Roma fino alla fine della frazione; le idee tuttavia scarseggiano, Totti non incide così come Ljajic e al 45’ il punteggio resta di 0-0.
Nella ripresa la Roma parte più aggressiva e la Samp resta più bassa. Non c’è ancora qualità e, in mancanza di spazi, i giallorossi provano con iniziative personali che però non sortiscono effetti. Le energie dei blucerchiati cominciano a scendere e Mihajlovic sposta Eder per passare a un 4-4-2 che permette di continuare a navigare a un regime buono o comunque sufficiente per reggere l’urto. Tutto ciò chiaramente va a discapito della qualità offensiva, ma per sopperire a questo ci sono i calci piazzati, con cui Okaka prima e Gastaldello poi vanno vicini alla rete; tutto il contrario della Roma, che in 14 calci d’angolo impegna Romero solo con un debole colpo di testa di Astori. I 20 minuti concessi a Pjanic non risolvono la situazione per la squadra di Garcia, così come il quarto d’ora di Destro che non ha mischie da sfruttare e che viene “anticipato” da Florenzi nell’unica occasione in cui sarebbe potuto essere decisivo, il colpo di testa parato da Romero; Iturbe, ancora evidentemente non al meglio, è la mossa della disperazione che non dà però risultati. Le porte restano inviolate anche al triplice fischio, con l’incapacità della Roma di andare oltre i molteplici aspetti negativi (scarse rotazioni a centrocampo, annebbiamento mentale dopo il Bayern, campo non all’altezza) e l’ottima interpretazione della gara e gestione delle energie a disposizione della Sampdoria a far arrivare la gara a questa conclusione.
[Gabriele Chiocchio – Fonte: www.vocegiallorossa.it]