Sampdoria-Torino 2-2: un pari che scontenta tutti

Il Torino è andato in svantaggio sul finire del primo tempo castigato dall’ex Sansone, poi nella ripresa ha pareggiato con Immobile, al suo primo gol in maglia granata in campionato, ed è passato in vantaggio su rigore con Cerci, ma nei minuti di recupero Eder, anche lui dagli undici metri, ha riportato in parità la sua squadra. Questo pareggio non serve molto alla Sampdoria che lascia l’ultimo posto in classifica e va ad agganciare il Bologna, battuto dal Verona, anche grazie al fatto che il Sassuolo è stato sconfitto dal Parma, mentre il Torino ha qualche cosa da recriminare perché con più continuità di gioco avrebbe messo in maggiore difficoltà i blucerchiati e sarebbe potuto uscire dal Luigi Ferraris con tre punti in tasca.

La partita non è stata bella e ci sono stati almeno due episodi che hanno fatto e faranno discutere per le decisioni assunte dall’arbitro Gervasoni. Nei minuti di recupero del primo tempo Gabbiadini subisce fallo da Darmian e l’arbitro decreta la punizione che Palombo batte quando il tempo era già scaduto, ma da regolamento questo è possibile e rientra fra le cose che possono accadere a discrezionalità dell’arbitro, la palla viene respinta da Padelli e Pozzi la scaglia in rete, però il gol non viene convalidato. Due sono le possibili cause sul mancato raddoppio della Sampdoria: Gervasoni ha fischiato la fine del primo tempo nella frazione di secondo fra quando Padelli ha respinto la sfera e prima che Pozzi la calciasse in porta oppure che Pozzi, come sembrerebbe di capire da un labiale dell’arbitro che spiegava ai blucerchiati l’accaduto, abbia commesso un fallo con il braccio su Glik per liberarsi del difensore granata e andare al tiro a botta sicura. In quest’ultimo caso sarebbe corretto l’aver annullato il gol, se, invece, fosse vera la prima ipotesi allora forse, visto la rapidità dell’azione (dal momento del tiro di Palombo a quello di Pozzi sono passati pochissimi secondi), la Sampdoria potrebbe avere qualche cosa da recriminare. L’altro episodio è avvenuto nel finale del secondo tempo quando al 91’:40’’ (erano stati segnalati tre minuti di recupero) nell’area granata c’è stato un contrasto fra Glik ed Eder che ha portato al rigore per la Sampdoria, il capitano granata è stato ammonito quindi salterà la gara con l’Inter  perché era in diffida.  Glik è entrato in contatto con Eder che è caduto e Gervasoni ha decretato il rigore trasformato dallo stesso attaccante blucerchiato, che ha permesso alla Sampdoria di raccogliere un punto. Il contatto fra Glik ed Eder c’è stato, sul fatto che dovesse essere punito con il rigore si può ampiamente discutere: visto in ottica Samp c’era, mentre se lo si osserva da quella del Toro poteva non essere fischiato e quindi capitan Glik non andava ammonito.

La partita non è stata bella perché, soprattutto nel primo tempo, le squadre erano troppo prevedibili con i calciatori che si attenevano al compito assegnato senza provare a condire le manovre con un po’ di fantasia che avrebbe garantito maggior spettacolo e reso le giocate più difficili da leggere da parte di chi era impegnato nella fase difensiva. Anche i tanti falli, non particolarmente gravi, hanno contribuito a spezzettare la partita a discapito del gioco. Il Torino ha dimostrato di essere più squadra, però troppo spesso Cerci e Immobile hanno giocato spalle alla porta e El Kaddouri prima di essere sostituito da Meggiorini (54’) ha alternato spunti interessanti a tiri il più delle volte non precisi. Buona la mossa di Ventura di passare dal 3-5-2 al 3-4-3 perché nella prima frazione di gioco la sua squadra era stata positiva fino alla trequarti campo per poi diventare ben poco incisiva e imprecisa a ridosso e nell’area della Sampdoria. Questo perché D’Ambrosio, Pasquale (entrato al 6’ dopo che Bovo si era fatto male al ginocchio sinistro dopo uno scontro con Sansone) e El Kaddouri provavano a spingere sulle fasce, ma non riuscivano a rendersi veramente pericolosi poiché Cerci e Immobile giocavano molto vicini per costringere i difensori della Sampdoria a marcarli nello stretto senza però creare spazi per l’inserimento di uno o dell’altro o di altri compagni di gioco.

Nella ripresa con l’inserimento di Meggiorini il Torino ha dimostrato di voler prendere l’intera posta in palio, mentre la mossa di Delio Rossi di passare dal 3-4-1-2 al 4-4-2 non ha sortito lo stesso effetto poiché la squadra si è un po’ allungata, lasciando più spazi al Torino e a Cerci la possibilità di sfruttare la velocità nel contropiede poiché partiva da una posizione più da esterno. I blucerchiati hanno provato a chiudere gli spazi sia quando erano in vantaggio sia quando sono stati raggiunti dal gol di Immobile, ma non sono riusciti a sfruttare a dovere l’essere schierati davanti con il tridente e troppo spesso non effettuavano giocate corali affidandosi alle iniziative dei singoli e in più, una volta andati in svantaggio, si sono demoralizzati risultando meno brillanti, forse anche perché la tenuta atletica con il passare dei minuti tendeva ad affievolirsi e solo l’episodio sul finale ha permesso di agguantare il pareggio, se Gervasoni avesse interpretato diversamente il contatto fra Glik ed Eder (forse l’aver annullato il gol di Pozzi a tempo scaduto nel primo tempo lo ha un po’ condizionato) la partita dei blucerchiati sarebbe terminata con la quinta sconfitta in sette gare.

Sui gol di Sansone e Immobile non sono esenti da colpe le rispettive difese poiché Sansone ha tirato bene e angolato da fuori area su azione di contropiede, però l’attaccante è andato via a Glik e Moretti e Darmian avrebbero potuto cercare di mettersi fra lui e la porta tentando di intercettare il tiro con il corpo, mentre Immobile su calcio d’angolo è stato lasciato totalmente smarcato, minori colpe invece le ha Obiang che ha, nel tentativo di prolungare la traiettoria, involontariamente deviato la palla proprio sui piedi del granata, forse da Costa avrebbe potuto uscire chiamando a sé la sfera e non rimanere praticamente sulla linea di porta. C’è da segnalare che all’87 Ventura ha mandato in campo Maksimovic per sostituire D’Ambrosio che aveva i crampi. I pochi minuti giocati dal difensore centrale non permettono di giudicarne la prestazione, mentre quella di Pasquale è stata positiva anche se nel corso della partita è andato in calando rendendosi meno propositivo in fase offensiva, ma questo è dovuto al fatto che non ha il ritmo gara.

La Sampdoria deve trovare al più presto un’identità di gioco perché cambiare modulo finora non ha portato i risultati sperati e deve anche trovare maggiore convinzione e determinazione se vuole togliersi dal fondo della classifica; alla riapertura del mercato di gennaio la società dovrà individuare dei giocatori d’esperienza e di qualità per rinforzare la rosa che è in qualche calciatore di prospettiva, ma al momento paga troppo dazio per essere giovane e anche un po’ carente dal punto di vista della qualità. Il Torino deve trovare maggiore continuità nella costruzione del gioco ed essere più determinato e cinico nello sfruttare anche le occasioni più piccole che gli capitano, certi errori sui passaggi e la prevedibilità nell’esecuzione dei movimenti devono essere eliminati, altrimenti con Inter, Napoli e poi Roma grandi soddisfazioni i granata non se le toglieranno. Gli arbitri e tutti gli assistenti facciano maggiore attenzione perché devono dirigere e non incidere sull’esito delle partite.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

Redazione
Condividi
Scritto
Redazione

Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy