Le parole dell’attaccante del Sassuolo nel corso di un’intervista rilasciata all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
REGGIO EMILIA – Francesco Caputo, attaccante del Sassuolo, ha rilasciato un’interessante intervista alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole a cominciare dalle porte chiuse: “Il silenzio di Sassuolo-Brescia? Era surreale, non mi era mai capitata una cosa del genere. Sembrava un’amichevole, anzi un allenamento. Non è facile giocare in quella atmosfera. Differenze? Le parole. Senti quelle degli avversari, anche del loro allenatore.E naturalmente vale il contrario. A porte chiuse devi fare uno sforzo maggiore per concentrarti sulla partita: il pubblico ti aiuta a calarti nella sfida con la testa giusta. E un boato, un brusio, un’improvvisa reazione della gente possono pure essere preziose aggiungendo qualcosa alla tua visione della partita. Anche i punti di riferimento nello stadio di casa sono leggermente diversi se non ci sono i tifosi: è proprio un’altra cosa”.
Sul ritorno in campo: “Mi sto allenando alla grande, lo dico con sincerità. Abbiamo una voglia incredibile di giocare. Inizia un mini-campionato nel quale cercheremo di mettere in difficoltà tutti. Gli allenamenti sono stati duri, perché lavorare a casa non è come farlo in campo.I ritmi sono diversi. Con il Sassuolo siamo andati con gradualità”.
Sulle cinque sostituzioni: “Infatti io sono contrario ai cinque cambi ma capisco che possano essere utili per prevenire gli infortuni. Uno stop di una certa gravità ti farebbe chiudere la stagione, quindi bisogna stare attenti. Secondo me il vero pericolo è il caldo, ma ce la faremo con gli allenamenti giusti, il recupero giusto, l’alimentazione giusta, la vita giusta.Però io continuerò ad arrabbiarmi anche se dovrò uscire a due minuti dalla fine…”.