REGGIO EMILIA – La grande illusione, la grande delusione. I volti degli oltre duecento rossazzurri giunti a Reggio Emilia per sostenere la squadra sono delusi, arrabbiati. Per il risultato? Non quanto per la prestazione della squadra. Sfiorata l’impresa, i rossazzurri lasciano sfuggirsi dalla mano vittoria e speranze salvezza in soli cinque minuti senza poi trovar nulla, dentro di sé, per reagire.
Primo tempo – Parte forte il Sassuolo che sfiora il vantaggio per due volte. Prima Floro Flores manda alta una difficile conclusione da posizione angolata. Quindi Andujar, deve rimediare in uscita alla velocità di Sansone che aveva seminato Legrottaglie e Bellusci. Sul ribaltamento di fronte il palo colto da Keko sveglia il Catania che da allora in avanti, proprio grazie alla propulsione offensiva data dallo spagnolo, riuscirà a rendersi maggiormente pericoloso del Sassuolo. Gara molto equilibrata alla quale gli etnei danno la prima sterzata al 29°, con Bergessio. Errore in uscita di Mendes che lascia Bergessio solo davanti a Pegolo, l’argentino sbaglia lo stop non il tiro e porta in vantaggio il Catania. Segue il doppio cambio: Maran tira fuori Peruzzi (ammonito) per Alvarez, Di Francesco punisce Mendez mandando in campo Gazzola. Tre i minuti di recupero che anticipano l’intervallo.
Secondo tempo – Sopra di un gol il Catania dovrebbe gestire la ripresa mentre Di Francesco, come da attesa, gioca il tutto per tutto inserendo Zaza per un centrocampista, Brighi. Mossa vincente perché il Catania non riesce a contenere, specie con Alvarez che soffre tantissimo la velocità di Floro Flores. Così, dopo aver più volte sfiorato il pari, il Sassuolo riesce a metter dentro il pallone. É il 55° quando Floro Flores salta Alvarez, dal fondo mette al centro per Zaza che, breve distanza, spedisce di potenza di rete anticipando l’intervento di Andujar. Il Catania accusa il colpo, il Sassuolo centuplica le forze. Calcio d’angolo, Floccari incoccia di testa, salvataggio sulla linea. Appuntamento rimandato al successivo tiro dalla bandierina, sui cui sviluppi ancora Floro Flores rimette al centro trovando Missiroli solo di fronte ad Andujar.
Il Catania sbaglia il fuorigioco, Missiroli non fallisce la rete del vantaggio: al 60° è cambiato tutto. In due occasioni il Sassuolo rischia di metter dentro il gol della certezza. Maran risponde dopo 10′ inserendo Fedato e Leto per Barrientos e Keko. Dopo 3′ Di Francesco ritocca l’assetto tattico riportando a tre il centrocampo: dentro Biondini al posto di Floro Flores. Nessun reazione del Catania. Le occasioni migliori sono ancora per il Sassuolo, Andujar salva due volte. Al 43° chiude la sfida Sansone, sfruttando un errore (l’ennesimo) commesso dal Catania: che perde palla nel fraseggio a centrocampo.
Commento – Cinque minuti per rovinare tutto. Sicuramente la partita, a fine stagione comprenderemo quanto effettivamente incideranno i 5′ tra il 55° ed il 60° del Mapei Stadium. In vantaggio, ripresi e rimontati nell’arco di cinque minuti. Il demerito più grande del Catania, quello in campo, sta prima nell’incapacità di gonfiar il petto di fronte alle offensive del Sassuolo, quindi di reagire anche solo con un barlume di coraggio, cuore, amore per maglia, rispetto per i tifosi. Non c’è niente di tutto questo in questo Catania (meritatamente ultimo), non c’è niente che possa far sperare in qualcosa di meglio: se c’è, non si vede. Se c’è, non resta che battere Juventus e Napoli.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]