Benfica, turnover? Questi sconosciuti. Conte ha mandato in campo il meglio, come se non ci fosse la semifinale di ritorno contro i portoghesi, come se non ci fosse domani. Quindi, Pogba e Pirlo, Barzagli e Chiellini, financo Tevez e Llorente. Testa (presunta) solo al campionato, rispetto per il Sassuolo. Che Di Francesco ha schierato comunque col tridente mezzo bianconero, senza lo squalificato Berardi ma con Zaza (insieme a Floro Flores).
E proprio l’ex Ascoli ha acceso la fiamma della partita, nonostante la pioggia incessante del cielo emiliano. Servito in profondità da Sansone, coraggioso nell’affrontare da solo la difesa avversaria, la giovane punta ha staccato Ogbonna e poi ha trovato la sua deviazione nel tiro verso Buffon, incolpevolmente battuto (10′). Vantaggio neroverde, festa della speranza sugli spalti. Juve stordita e lenta, Sassuolo galvanizzato e sgusciante. Uno su tutti, Sansone: al 16′ ha seminato il panico nella retroguardia bianconera, dribblando come manco Messi, non riuscendo poi a centrare la porta col sinistro.
Ritmo esasperante dei padroni di casa, “Madama” in affanno. Il primo squillo dei bianconeri “gialli” al 21′, su azione da fermo: Pirlo per Asamoah, Asamoah al centro per Chiellini, Chiellini indietro per Tevez, che ha colpito bene, sfiorando il palo alla destra di un Pegolo battuto in partenza. Pegolo bravo poi al 26′ a neutralizzare un tentativo di Pogba, liberatosi con una finta pregevole non seguita da un giro degno. Segni di una Juve in ripresa, in risveglio. Ed al 35′ ne è arrivata la prova definitiva: guizzo di Marchisio, passaggio in orizzontale per Tevez, che si è allargato, ha armato il destro e (aiutato da una leggera deviazione) e gonfiato la rete. Pareggio bianconero, diciannovesimo centro firmato “Apache”.
Sassuolo colpito? Neanche a dirlo. Ed ancora Zaza lo ha certificato (40′): sempre dal proprio lato sinistro, sempre giocando con Ogbonna, l’attaccante ha minacciato Buffon, stavolta strepitoso nel riflesso e nella deviazione sulla traversa. Neroverdi di fatti straripanti sopratutto dalle parti di Isla, praticamente fantasma nel primo tempo, al punto da indurre Conte a far scomodare Lichsteiner prima dell’intervallo. Cui si è giunti in stato di (giusta) parità.
Ripresa viva da subito: la Juve ha tentato da fuori (deviati due tiri di Tevez e Pirlo), il Sassuolo ha punto in contropiede (alta, una conclusione di Zaza). Equilibrio, agonismo. Poi, strappo bianconero (12′): Tevez ha recuperato palla come un mediano qualsiasi, Pirlo ha lanciato con una palombella sopraffina Marchisio, il “Principino” non ha dovuto neanche stoppare. Tocco in corsa, vantaggio Juve.
A differenza del pareggio, il gol della rimonta completata ha demoralizzato il Sassuolo. Ha provato a risollevarlo Di Francesco, varando un 4-2-4 spregiudicato con l’innesto di Floccari per Ziegler. Ma ad attaccare è stata ancora la Juve: pronto Pegolo su un destro di Marchisio (22′), fortunato su una girata di prima di Tevez (servito da Lichsteiner, a sua volta liberato da una giocata da applausi di Pogba) che ha centrato la traversa (27′), impotente sul tacco sottoporta di Llorente (30′) su assist ancora dello svizzero. Zampata dello spagnolo, esultanza (con scivolata alla Mourinho) di Conte: euforia Juve. L’orgoglio del Sassuolo ha portato Floccari alla conclusione ravvicinata, ma Buffon si è opposto alla grande (36′). Tevez ha cercato gloria, senza precisione. La pioggia è scesa, indifferente all’agonia neroverde, spettatrice della soddisfazione bianconera. Il “Tris” tra una settimana.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]
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