CATANIA – Basta poco ma sembra troppo. Sei gradini, come fossero l’Everest. É questa la distanza che separa il Catania dalla quota salvezza. Otto giornate di tempo per infilare una media-punti possibile, assaporata col ritorno di Maran, interrottasi troppo presto, troppo bruscamente. Ricominciare a camminare basterebbe per dar la sensazione di volare.
Sassuolo, Livorno, Bologna, Chievo: è la lotta salvezza più lenta degli ultimi otto anni. Almeno lo è ad otto giornate dal termine, quando ancora tutte le squadre lottano per un premio (legato alla posizione in classifica) quest’anno più cospiscuo che mai. Servirà, forse, a tenere viva e sincere la competizione più a lungo che in passato?
Crudele prendere in mano il calendario ed ipotizzare le proprie fortune e le sfortune altrui. L’unico obiettivo che può darsi il Catania è arrivare allo scontro diretto col Bologna a non più di tre punti di distacco. Augurandosi che il Bologna sia quartultimo e tutte le dirette concorrenti chiudano quella giornata con un nulla di fatto.
É chiedere tanto? Fonte: www.mondocatania.com chiedere troppo ad un campionato in cui in trasferta, i rossazzurri, hanno dimostrato di poter vincere ma non saper vincere. Campionato in cui la sfortuna (autogol di Legrottaglie col Genoa, pali e traverse con ultima quella colta da Keko) non ha mancato di far da contorno all’abbondante piatto di sbagli commessi (da tutti).
Basterà il ‘premio’ salvezza a cambiar il corso degli eventi, della fortuna, a cancellare tutti gli errori commessi nel corso della stagione? Fonte: www.mondocatania.com l’ultima mossa concessa, l’ultimo rilancio della dirigenza: come in una partita di poker, quando non si hanno carte buone in mano ma l’assoluta esigenza di vincere la partita.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]